Silvio Berlusconi è stato assolto dai magistrati della seconda Corte d’appello di Milano, che lo hanno scagionato dalle accuse di prostituzione minorile e concussione nel processo Ruby. Per quanto riguarda l’accusa di prostituzione minorile, i giudici hanno stabilito che i fatti contestati “non costituiscono reato”, mentre per quanto riguarda la concussione, cioè l’accusa di avere costretto i funzionari di polizia a rilasciare Ruby, “il fatto non sussiste”. Ne abbiamo parlato con Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera.



Polito, se Berlusconi è il vincitore, chi sono gli sconfitti? La Procura di Milano, Bruti Liberati, la Boccassini?

C’è poco da discutere, perde chi aveva impostato l’accusa e perdono anche i giudici di primo grado, che avevano addirittura identificato un reato più grave e quindi irrogato una pena maggiore di quella chiesta dalla Procura. La Boccassini aveva chiesto la pena prevista per il reato di induzione alla prostituzione, i giudici avevano ritenuto che Berlusconi fosse colpevole nientemeno che di “costrizione alla prostituzione minorile”.



In settimana, prima della sentenza di ieri, Brunetta ha dichiarato che “se Berlusconi è riformatore, è anche innocente”. Che ne pensa?

Non vedo il nesso tra le due cose. Berlusconi potrebbe essere riformatore e colpevole, o innocente e conservatore. Nell’impostazione politica tradizionale di Forza Italia e Pdl è stato istituito questo nesso, tale per cui se Berlusconi è assolto allora partecipa da statista alla vita politica nazionale, se invece è condannato si rifiuta di farlo ed esce dal governo. E’ avvenuto quando Forza Italia è uscita dalla maggioranza che sosteneva Enrico Letta, in seguito alla condanna in Cassazione. Non si capiva allora perché Berlusconi reagì politicamente alla sentenza, non si capirebbe adesso se facesse altrettanto di fronte all’assoluzione sul caso Ruby.

La sentenza dei giudici c’entra con la linea politica seguita da Berlusconi negli ultimi mesi, e in particolare con l’accordo con Renzi?

Molti lo diranno, e in tanti hanno già introdotto questo sospetto. Io ritengo che non sia così, perché ho abbastanza stima e fiducia nei confronti delle corti di giustizia per ritenere che giudichino sulla base delle prove addotte nel processo, anziché su contingenze politiche esterne.

Quali saranno ora le conseguenze politiche della sentenza sul caso Ruby?

Questa volta Berlusconi aveva escluso conseguenze politiche prima ancora della sentenza, anche in caso di condanna. Tanto più non vedo conseguenze politiche adesso che è stato assolto. Certo è che Berlusconi potrà presentarsi con maggiore convinzione all’ipotesi di rilancio della sua personalità politica. Pur essendo stato condannato ai servizi sociali per il caso Mediaset, quella relativa al caso Ruby era l’accusa più infamante perché riguardava la prostituzione di una minorenne. Non a caso lo stile di vita di Berlusconi era stato molto discusso e criticato in tutto il mondo. Certamente oggi Berlusconi ha maggiori chance di rilanciare la sua leadership, lamentando il fatto che è stata azzoppata da un’inchiesta e da un processo in cui poi lui alla fine ha avuto ragione.

 

E adesso che Berlusconi è stato assolto le riforme accelerano?

Non credo che dipenda da Berlusconi, il quale si è già consegnato totalmente a Renzi e al suo processo di riforma. Il Cavaliere non ha mai detto che se fosse stato condannato avrebbe rotto l’accordo, ma ha continuato a confermare la sua disponibilità a proseguire sulla strada iniziata. Le resistenze sono semmai interne al suo gruppo, al suo partito, e anche al Pd e al Parlamento. Dal punto di vista di Berlusconi la disponibilità a fare e a fare subito è però totale, lo era prima della sentenza e lo sarà ancora di più adesso.

 

(Pietro Vernizzi)