Un riferimento alla possibile fuoriuscita di Londra dall’Unione europea nel discorso di Matteo Renzi. Il Regno Unito, da sempre attraversato da sentimenti anti europeisti, ha visto negli ultimi giorni le minacce del premier Cameron dopo l’elezione di Juncker a presidente della Commissione europea, cosa sgraditissima al premier inglese. Per Renzi, “un’Europa senza il Regno Unito non sarebbe meno ricca ma sarebbe meno Europa, meno se stessa”. Non chiudiamoci nelle nostre frontiere, ha aggiunto, non andremo da nessuna parte. L’Europa, ha detto ancora, deve riprendere il suo ruolo di avanguardia nell’innovazione, nel cambiamento climatico, nel capitale umano. Sul dibattito sulla ripresa economica, ha spiegato come “la questione economiche che stiamo vivendo e la discussione dell’ultimo Consiglio non è la richiesta di alcuni Paesi rispetto ad altri di cambiare le regole, noi non chiediamo di cambiare le regole, le rispettiamo ma serve anche la crescita perché senza crescita non c’è futuro”.
Matteo Renzi sta pronunciando il suo discorso di insediamento alla guida del semestre europeo. Nel suo consueto stile ha usato una metafora che coglie il linguaggio moderno: se l’Europa di oggi si facesse un selfie, ha detto emergerebbe il volto della stanchezza in alcuni casi di rassegnazione; mostrerebbe il volto della noia. La sfida è dunque, ha proseguito, ritrovare l’anima dell’Europa. Ha poi invece usato metafore di epoche classiche parlando del passaggio di testimone fra Grecia e Italia: “Il futuro ha bisogno di noi ma se pensiamo al passaggio del testimone tra Grecia e Italia non pensiamo a cose straordinarie e affascinanti e ricche di suggestione, come il rapporto tra Anchise ed Enea, Pericle e Cicerone, l’Agorà ed il foro ma alla crisi finanzia perché è molto forte nel nostro corpo la ferita della crisi”. Per Renzi, proseguendo, bisogna riportare fiducia e speranza nell’Europa.
Occhi puntati su Matteo Renzi a Strasburgo. Scatta infatti oggi il semestre a guida italiana e il nostro premier è atteso per il discorso inaugurale. Di cui si consocie già qualche anticipazione, parole d’ordine “coraggio” e “orgoglio” come ha spiegato lui incontrando i nostri parlamentari in Europa in mattinata. “Il Governo è convinto che mai come ora bisogna che l’Italia non vada in Europa a chiedere o a rivendicare” ma a portare “una storia straordinaria ed un futuro all’altezza del nostro passato” ha detto ancora. Un discorso poi in cui saranno a tema il problema dell’immigrazione e quello della crescita. Ancor prima di parlare però Renzi ha già subito l’ostracismo di alcuni colleghi europei, ad esempio il premier olandese Rutte che secondo quanto riportato dalla stampa del suo paese è decisamente contrario al concetto di flessibilità portato invece avanti da Renzi. L’Olanda, ha detto, è insieme a Germania e Finlandia contro il tentativo di Francia e Italia di ammorbidire le regole del bilancio.