Con 365 sì e 138 no, l’aula della Camera ha autorizzato l’arresto di Giancarlo Galan, il deputato di Forza Italia ed ex governatore veneto coinvolto nell’inchiesta della procura di Venezia sul Mose. Hanno votato per il sì il Pd, Scelta civica, Popolari per l’Italia (Pi), M5S, Sel e Lega Nord. Non è servita a nulla la richiesta di rinvio del voto esercitata da Forza Italia, sostenuta anche da Ncd, Pi e Misto, richiesta fatta a causa dell’assenza per motivi di salute di Galan dall’aula. Intanto gli avvocati del deputato Fi hanno fatto sapere che presenteranno una richiesta di arresti domiciliari. Stamattina, intanto, Galan è stato dimesso dall’ospedale di Este. Risulta indagato con l’accusa di aver ricevuto fondi illeciti: 800mila euro dal Consorzio Venezia Nuova. Ancora non risulta notificato alcun provvedimento d’arresto. «Sono incazz… e sapete benissimo con chi». Con queste parole Giancarlo Galan ha lasciato il nosocomio, uscendo in carrozzina, dove il deputato è rimasto ricoverato per dieci giorni, dopo essersi fratturato tibia e perone, scivolando nel giardino di casa. Da parte di Silvio Berlusconi arrivano messaggi di solidarietà al deputato Fi: “Sono profondamente addolorato per il voto parlamentare – ha scritto in una nota – che ha dato il via libera all’arresto dell’on. Galan. Trovo particolarmente ingiusto che, non accettando il rinvio del voto proposto da Forza Italia, sia stato impedito a Galan di essere presente in Aula per potersi difendere dalle accuse che gli sono state rivolte”.
(Serena Marotta)