“Aridatece er puzzone”. Come i romani che nel 1944 invocavano il ritorno di Benito Mussolini, Beppe Grillo torna ad attaccare Giorgio Napolitano. Il giorno dopo la protesta dei partiti di minoranza al Quirinale, anche il leader del Movimento 5 Stelle si schiera contro la modifica del Senato in cui si vuole inserire “i gerarchetti locali dei partiti e una Camera di nominati”. Questo, scrive in un post apparso oggi (intitolato proprio “Aridatece er puzzone”), “si chiama colpo di Stato. Mussolini ebbe più pudore. Non lo chiamò riforme”. Il regista di quello che Grillo definisce “scempio” è a suo giudizio il presidente della Repubblica “che dovrebbe almeno per pudore istituzionale dimettersi subito e con il quale le forze democratiche non dovrebbero avere più alcun rapporto. Il M5S non terrà d’ora in poi alcun contatto con un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione”. Secondo Grillo, quindi, la via d’uscita da questa situazione “è rappresentata da nuove elezioni, la legge c’è. E’ quella emendata dalla corte costituzionale, con le preferenze e senza un abnorme premio di maggioranza”. Immediata la risposta di Matteo Renzi su Twitter: “Riforme: dice Grillo che il nostro è un colpo di stato. Caro Beppe: si dice sole. Il tuo è un colpo di sole!”.



Leggi anche

Riforma dei carburanti: domani la discussione nel Cdm/ Cosa prevede: colonnine, biocarburanti e incentiviAttilio Fontana: “Autonomia? Pd malafede”/ “Toni violenti a sinistra. Lombardia fa risparmiare 12 miliardi”