“Una senatrice in ospedale ed un senatore in infermeria, questo l’effetto delle riforme autoritarie in aula, pensate cosa potrà accadere al paese se dovessero malauguratamente passare”. Questo il post pubblicato su Facebook dalla senatrice 5 Stelle Vilma Moronese dopo la bagarre di ieri sera nell’aula di Palazzo Madama. I lavori sono ripresi questa mattina ma la tensione rimane altissima: “A queste condizioni il gruppo del M5s non parteciperà ad alcun lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti”, ha detto il capogruppo M5S al Senato, Vito Petrocelli, indossando per protesta un bavaglio. I senatori di Lega e Sel hanno invece abbandonato l’aula: “O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori”, ha chiarito il senatore del Carroccio Sergio Divina annunciando che il gruppo lascerà i lavori. Sulla stessa linea la capogruppo di Sel, Loredana De Petris: “Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un confronto democratico”. “Di fronte alla decisione inaudita del presidente del Senato di togliere la parola al relatore di minoranza – hanno scritto i senatori di Sel in una nota – ci vediamo costretti ad abbandonare i lavori dell’aula sulla riforma costituzionale. Rientreremo in aula solo al momento del voto finale, per votare contro questa pessima riforma”.
La discussione sulla riforma del Senato finisce in rissa. Alle 23.30 circa di ieri sera Pietro Grasso sospende la seduta di Palazzo Madama, teatro di scontri – anche fisici – tra governo e opposizioni, che in giornata hanno riportato la pesante vittoria sull’esecutivo circa l’approvazione (a voto segreto) dell’emendamento, targato Lega Nord, che dà al Senato competenze su “materie eticamente sensibili”. L’aula da giorni si è trasformata in una trincea e il bollettino di guerra parla di due feriti: si tratta del senatore del Carroccio Nunziante Consilio che si è accasciato – si parla di un malore – prima di essere soccorso in barella. A farne le spese è anche la senatrice del Nuovo Centrodestra, Laura Bianconi, che urtata violentemente da un commesso (così pare), si sarebbe lussata la spalla: prima la tappa all’ambulatorio del Senato e poi il viaggio in ospedale per effettuare le radiografie del caso. L’esempio dato anche ieri sera non è certo uno dei più educativi, anche grammaticalmente parlando visto che i senatori del Movimento 5 Stelle, su uno dei diversi cartelli di protesta, hanno scritto qual è con l’apostrofo. La seduta è ripresa alle 9.30 di questa mattina.