Egregio direttore,

L’8 agosto scorso è stata pubblicata l’intervista di Fabio Franchini a Francesco Forte “Forte: l’Istat è contro il patto Renzi-Berlusconi”, che riporta alcune informazioni e valutazioni che necessitano una immediata rettifica. A cominciare dall’affermazione “non riesco bene a capire come con la crescita della produzione industriale – dello 0,9% – ci sia poi questo declino del Pil”. Ricordiamo che è tecnicamente erratoconfrontare dati relativi a periodi diversi: il dato sulla produzione industriale è relativo al solo mese di giugno (+0,9% rispetto a maggio), mentre quello del Pil si riferisce al secondo trimestre 2014, ovvero all’insieme del periodo aprile-giugno (-0,2%).  Se si considerassero per entrambi gli indicatori le variazioni trimestrali riferite al confronto tra il periodo aprile-giugno e quello gennaio-marzo, come è necessario per una lettura corretta della congiuntura, si vedrebbe che sono entrambi in calo: produzione industriale dello 0,4% e Pil dello 0,2%.



In merito poi a quanto affermato dal professor Forte “l’Istat sta barando perché sta per cambiare finalmente – e guarda caso lo fa a partire dal secondo semestre – il sistema dei conti, adeguandosi a quelli europei”, come saprà anche Lei la modifica del Sistema dei conti è annunciata ormai da tempo. Essa è dovuta all’adozione, in tutti i paesi Ue, del nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali SEC2010 stabilito da Eurostat. Da gennaio scorso, l’Istat ha pubblicato sul proprio sito istituzionale una sezione, corredata da documentazione tecnica, che dà conto dei cambiamenti che saranno introdotti dal prossimo settembre. Inoltre, a partire dal comunicato sui “Conti economici nazionali – Anno 2013”, diffuso il 3 marzo 2014, la notizia dell’adozione del nuovo sistema dei conti è evidenziata nella prima pagina in tutti i rilasci per i media che hanno come argomento le informazioni di contabilità nazionale.



I miei saluti.

Patrizia Cacioli

Direttore comunicazione Istat      

Innanzitutto è ovvio che anche io so che giugno è un mese, non un trimestre. Ma la domanda che sorge è che effetto abbia il dato di giugno della produzione industriale sul dato di giugno del Pil e quindi su quello trimestrale. Quanto al fatto che l’Istat sta per cambiare le sue basi di calcolo, la domanda che si pone  è perché lo faccia solo nel II semestre, anziché averlo fatto prima, almeno con qualche stima provvisoria. Ci si dovrebbe render conto che si tratta di un compito che comporta grosse conseguenze sull’economia  e sulla vita di ciascuno.



Francesco Forte