“Renzi è soltanto un intrattenitore, con il compito di distrarre gli italiani dal fatto che oggi tutte le decisioni che contano sono prese a Bruxelles”. Ne è convinto Rino Formica, ex ministro delle Finanze e del Lavoro, secondo cui “l’Italia viaggia ormai da anni con il pilota automatico ma non ce ne siamo accorti”. La giornata politica di ieri è stata segnata da tre fatti. Da un lato il ministro delle Finanze tedesco, Schaeuble, ha gelato l’entusiasmo di Renzi per le parole di Draghi, affermando che “sono state male interpretate”. Il governatore della Bce aveva prospettato un intervento con mezzi straordinari per combattere la deflazione, subito calorosamente accolto da Palazzo Chigi. La seconda notizia è l’impegno del premier Renzi per assumere 100mila insegnanti della scuola. Mentre sul fronte europeo si avvicina la nomina della Mogherini come ministro degli Esteri dell’Unione.
Partiamo dalle parole di Schaeuble su Draghi. Come si spiega questa uscita?
Il discorso di Draghi, tutto puntato su un’aspettativa di immissione di liquidità sul mercato, e soprattutto di politiche di sostegno dei titoli di Stato da parte della Bce, non prospetta nella realtà un intervento di lungo periodo. Sono dichiarazioni che servono più a rassicurare il mercato che a iniettare realmente risorse nel sistema. La questione centrale però è un’altra, e cioè che oggi lo spread Btp/Bund è sotto il 145, cioè il più basso mai registrato, mentre nel 2011 era a 500 punti. Nel frattempo i fondamentali dell’economia italiana ed europea sono peggiorati, e l’affidabilità da parte del mercato dovrebbe essere minore.
Come si spiega allora che lo spread scenda?
Dal momento che lo spread misura il differenziale tra i titoli tedeschi e quelli italiani, è una conseguenza diretta della flessione dell’economia tedesca. L’abbassamento dello spread non è avvenuto cioè perché sono cresciuti i fondamentali dell’Italia, bensì perché si è abbassato il livello di crescita della Germania. La riduzione dello spread non significa che i Paesi deboli si stanno riprendendo, bensì che quello più forte si sta indebolendo.
Come vede la promessa di Renzi di assumere 100mila insegnanti?
Intanto dobbiamo capire se il problema della difficoltà della scuola nel formare le giovani generazioni sia dato dal fatto che gli insegnanti sono precari. Gli insegnanti sono sempre gli stessi, e il fatto di essere stabili anziché precari può dare soltanto qualche maggiore sicurezza al loro status. Nulla aggiunge e nulla toglie alla debolezza della scuola italiana nella formazione e preparazione delle nuove generazioni a una competizione globale di formazione intensiva di nuovi talenti.
E’ il tentativo di ripetere il risultato ottenuto con il bonus da 80 euro?
Siamo nella piccola cucina dell’acquisizione di una categoria che elettoralmente può pesare. Pensare che gli 80 euro avrebbero cambiato le regole del sistema produttivo italiano è stata un’illusione, ma è risultato utile ai fini elettorali. Non è casuale che l’assunzione dei docenti avverrà in tre tranche di cui una all’anno, in vista cioè delle elezioni amministrative del 2015 e del 2016 e delle politiche del 2017.
L’ok sulla nomina della Mogherini è un vero successo o una vittoria di Pirro?
Quella per la nomina della Mogherini è una battaglia sbagliata, perché la politica estera europea è ancora fortemente nelle mani dei singoli Stati. Difficile immaginarsi che la Merkel chieda il permesso alla signorina Mogherini prima di prendere posizione sulla guerra in Ucraina. O il ministro degli Esteri europeo appartiene a uno Stato forte, e allora fa la politica estera di quello Stato, o appartiene a uno Stato debole e quindi risulta inincidente. La nomina del ministro degli Esteri italiano all’Italia non serve quindi nulla.
Che cosa si dovrebbe fare per rilanciare l’economia italiana?
L’economia italiana non appartiene più alla sovranità nazionale, perché in questa materia siamo regolati dal pilota automatico. A differenza della nostra Costituzione, che metteva al centro il lavoro, oggi l’intero sistema si basa sul profitto. Ecco come si spiega il pilota automatico invisibile nella regolamentazione della nostra vita civile. La crisi della rappresentanza in Italia non emerge solo quando si tratta di eliminare un pezzo del Parlamento, ma in tutti i campi della vita economica e sociale. Il mutamento del sistema politico generale sta avvenendo per spinta esterna anziché interna.
Quindi Renzi non può fare nulla?
Renzi è un personaggio minore che intrattiene gli italiani perché alla fine di questo mutamento se ne facciano una ragione. E’ un intrattenitore di quelli che una volta lavoravano nei Club Mediterranée. Erano gli intrattenitori degli annoiati, che chiusi in un luogo senza collegamento con l’esterno, alla fine avevano bisogno di qualcuno che li facesse divertire.
(Pietro Vernizzi)