Una flat tax al 20% per tutti, l’abolizione degli studi di settore, i concorsi pubblici su base regionale, la lotta all’immigrazione clandestina e la ridiscussione di tutti i vincoli europei. Sono le proposte di Matteo Salvini, segretario federale della Lega nord, il quale spiega di parlare “non ai leader ma al popolo orfano del centrodestra”. Di certo, sottolinea il leader lumbard, la maggioranza non durerà fino al 2018: “Prima o poi il governo cadrà, è successo a Napoleone, figuriamoci se non cade Renzi”.



Salvini, come valuta quanto sta compiendo Renzi?

Renzi sta parlando molto e realizzando poco. Se devo stare a ciò che ha fatto, rimangono gli 80 euro dai quali sono esclusi i disoccupati.

Il Senato e il Titolo V non sono risultati?

Il Senato è un pasticcio, ma certamente cambierà, e la stessa riforma del Titolo V non è né carne né pesce: reintroduce una qualche forma di centralismo e tira nuovamente fuori i costi standard. Sono due frittate, e in ogni caso non erano le priorità del Paese.



Come valuta quanto sta facendo Alfano sull’immigrazione?

Ne penso tutto il peggio possibile. Un ministro di Rifondazione comunista non potrebbe essere più inefficace. Abbiamo il record storico di immigrazione clandestina, senza nessuna possibilità di integrazione, e Austria, Francia e Germania ci rimandano indietro gli extracomunitari.

Lei al posto di Alfano che cosa farebbe?

Se fosse per me, da domani le navi della Marina militare resterebbero in porto. Inoltre i soldi che stiamo spendendo per gli immigrati in Italia, li investirei per realizzare dei punti di accoglienza in Nord Africa.

Andiamo verso un inasprimento della pressione fiscale?



Temo di sì, anche se si potrebbe fare il contrario. La nostra battaglia d’autunno sarà la “flat tax”, l’aliquota fiscale unica del 20% che sta funzionando in 40 Paesi del mondo, e che dove è stata applicata ha permesso di aumentare il gettito. L’esperienza insegna che oltre un certo limite più si alzano le tasse e più il gettito diminuisce. Scommetto che in Italia in questo modo si assorbirebbe inoltre buona parte dei 150 miliardi di euro di evasione annua.

Con un’aliquota unica non si fa un regalo ai più ricchi?

Il problema è che oggi i super-ricchi non pagano, perché quanti dichiarano più di 200mila euro lordi sono lo 0,2% della popolazione. Ciò significa che quanti possono evadono o eludono, e dunque preferisco avere il 20% secco e subito rispetto allo zero che oggi porto a casa.

Che cosa sta facendo Renzi in Europa?

Sta lavorando per la Merkel. Si riempie la bocca di flessibilità, ma i fatti lo smentiscono. Del resto ogni volta che Renzi o Padoan dicono qualcosa, dopo un quarto d’ora qualcuno da Berlino gli risponde “Questo non si può fare”. Tutti gli indicatori economici sono peggiori adesso di sei mesi fa, Renzi continuerà a fare selfie ancora per poco.

 

Andiamo verso elezioni anticipate?

Sì, prima o poi il governo cadrà, è caduto Napoleone, figuriamoci se non cade Renzi.

 

Non si arriva al 2018?

No, questo è fuori dubbio, non ci crede neanche Renzi.

 

Come vede il ruolo della Lega nord nel centrodestra? Farete le primarie?

Le primarie sono il punto d’arrivo di un percorso, la scelta della persona arriva quando si ha un programma comune. Non si può scegliere prima una persona se non c’è un programma. Noi stiamo proponendo un’azione comune a ciò che rimane del centrodestra. Il cuore del nostro programma è l’abolizione degli studi di settore, la riforma della giustizia civile, i concorsi pubblici su base regionale, la lotta all’immigrazione clandestina, la ridiscussione di tutti i vincoli europei. Più che ai leader, parliamo al popolo orfano del centrodestra.

 

(Pietro Vernizzi)