“Noi ci troviamo nella stessa situazione del 1922, quando ci fu venduto il fascismo come la soluzione dei nostri problemi. Adesso ci è stato venduto Renzi come la stessa soluzione”. Lo sottolinea l’editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino, secondo cui “il M5S è rimasto l’unico elemento dinamico nel sistema politico”.



Ostellino, lei come valuta l’attuale situazione, con Renzi che annuncia le riforme che poi però stentano a entrare nel vivo?

Abbiamo come presidente del Consiglio un chiacchierone, e il problema è che ci accontentiamo delle sue chiacchiere. Pensi che il governo ha annunciato che assumerà gli insegnanti precari. Le sembra normale?



Stabilizzare 150mila docenti costerà 3 miliardi, pare.

Questa è ancora Prima Repubblica. La stessa Costituzione afferma che si accede alla pubblica amministrazione soltanto per concorso. Se adesso si spendono 3 miliardi per assumere 150mila docenti, è solo perché Renzi vuole fare un piacere a tutte le lobby che governano il nostro Paese, tra cui c’è anche quella dei precari. Questa non è una riforma ma una baggianata.

Secondo lei non sarebbero necessari dei veri tagli di spesa?

Sono convinto di no, sono necessari dei tagli alle tasse, per poi spendere i soldi che rimangono. Se noi continuiamo a dire che si devono fare dei tagli di spesa, la tassazione continuerà a inseguire la spesa. Noi al contrario dobbiamo fare dipendere la spesa dalla tassazione, e quindi quest’ultima va ridotta. Così si spenderà di meno, e si sarà costretti a ridurre le dimensioni dello Stato. Sarebbe questa la riforma seria.



Renzi ha detto di voler continuare a garantire gli 80 euro. Lei che cosa ne pensa?

E’ elemosina di Stato e io sono contrario. Renzi dovrebbe fare una riforma che liberi le risorse di questo Paese, e preoccuparsi che queste risorse diano lavoro, sviluppo e ricchezza, e quindi facciano crescere il Paese.

Renzi si è dato un orizzonte al 2018. Ci arriverà?

Ritengo di no, comunque resta il fatto che la politica consiste nel governare oggi e non più tardi di domani. Quella che risolve i problemi in cinque o sei anni non è politica. Che cosa occorre per fare le riforme? Bisogna ridurre il ruolo e le dimensioni dello Stato, che sono eccessive, con la conseguenza che la pubblica amministrazione costa troppo rispetto a quello che rende. Ciò che occorre è una cura dimagrante, per fare sì che la macchina pubblica funzioni meglio. Lo Stato deve intervenire solo dove occorre, cioè per difendere i diritti del cittadino. Viviamo in un Paese nel quale i cittadini sono al servizio dello Stato, mentre dovrebbe essere il contrario.

Lei è sempre stato molto attento alla politica internazionale. Che cosa ne pensa della nomina della Mogherini a ministro degli Esteri dell’Unione?

La Mogherini non è un ministro, ma un compagno di merende del premier. Lo documenta il fatto che ha affermato che il problema dell’Ucraina va risolto semplicemente sul piano politico. E’ un’affermazione di una banalità agghiacciante, e che non tiene conto del fatto che l’Ucraina rientra da sempre nella sfera di influenza russa. L’ipotesi che l’Ucraina possa entrare nella Nato è una provocazione nei confronti della Russia.

 

Come vede, complessivamente, la situazione politica dell’Italia?

Noi ci troviamo nella stessa situazione del 1922, quando ci fu venduto il fascismo come la soluzione dei nostri problemi. Adesso ci è stato venduto Renzi come la stessa soluzione.

 

Il M5S che ruolo gioca in questo scenario?

Non lo voterei e non lo voto, ma il M5S rappresenta pur sempre l’elemento dinamico del sistema politico. Che qualcuno dica che Renzi è uno sciocco bisogna che ci sia, e fortunatamente c’è il M5S che svolge questo ruolo.

 

(Pietro Vernizzi)