Per un politico che ha fatto della comunicazione e dell’immagine uno dei suoi punti di forza, se non “il” punto, il crollo nei sondaggi, così come li ha presentati l’istituto Ixè nel corso del programma di Rai3 Agorà, è preoccupante. L’esecutivo è passato dal 37 al 34% nel giro di una settimana, ha perso 10 punti percentuali rispetto a novembre e ne ha persi 13 rispetto a settembre. Che succede? Tutto questo mentre un Napolitano ormai già fuori del Quirinale sale sempre di più nelle classifiche dell’apprezzamento degli italiani, superando lo stesso Renzi. Secondo Klaus Davi, intervistato da ilsussidiario.net, Renzi paga il prolungarsi della crisi economica e la conseguente disperazione degli italiani, mentre il suo “bullismo ridanciano tipicamente fiorentino comincia a dare sui nervi. Per dirla secondo le categorie junghiane, abbandoni lo stile ipermacho che ha avuto fino a oggi e recuperi invece il suo lato più femminile. imparando anche a riconoscere i suoi errori, ad esempio di aver sbagliato tante previsioni”.
Un crollo nettissimo delle preferenze degli italiani nei confronti di Renzi, dicono i sondaggi. Qual è la colpa principale secondo lei?
La crisi economica. E’ inevitabile che l’impatto delle riforme che pure ci sono state sia più lungo del previsto, un impatto che si sentirà forse a metà o forse a fine anno. La gente però è stremata, arranca. Inoltre abbiamo visto come dopo la caduta di Berlusconi i fenomeni politici siano diventati repentini e questo è un segnale non della volubilità della gente, ma della sua disperazione.
Renzi ha sempre scommesso moltissimo sulla comunicazione. Ha fatto qualche errore in questo senso?
Lo dico da tecnico e lo dico da sempre: lo stile ridanciano fiorentino alla lunga dà sui nervi. Quell’atteggiamento da bullo toscano, con quattro milioni di disoccupati, ha stufato. La gente vuole partecipazione, alla fine facendo il bullo metti un muro tra te e le persone comuni. Non voglio dire che non funzionano le cose che fa, solo che richiedono più tempo di quanto il governo aveva promesso.
Dunque è più un problema di come la gente recepisce l’operato del governo?
La gente ha tali e tanti problemi che è esasperata. Detto questo, Renzi non ha avversari. Salvini potrà anche guidare il centrodestra, come persona ne ha le qualità, ma le attuali idee di Salvini sono in netto conflitto con il centrodestra liberale. Quindi Renzi al momento non ha avversari.
Neanche Grillo?
No, i 5 Stelle sono congelati. Fanno bellissime proposte ben fatte e ben documentate ma poi se non fai politica non serve a niente. Mi ricordano il Pci sull’Aventino duro e puro, quello prima del compromesso storico, il Pci bloccato in un angolo. Solo che il Pci a livello locale dove governava faceva bene. I 5 Stelle a livello locale governano bene? Boh, qualcuno sa dirlo?
Proprio per il perdurare della crisi, ritiene che Grillo non riuscirà a prendere ancora i voti dei più arrabbiati e disperati?
Il 5% fluttuerà, però il 15% di grillini rimarrà, il che comunque è un cifra enorme. Il loro problema però resta: hanno persone competenti e capaci ma non basta, bisogna agire politicamente e sporcarsi le mani.
Il successo di Napolitano, adesso che è praticamente fuori dai giochi, come lo giustifica?
Il classico atteggiamento degli italiani: quando si esce di scena si diventa popolari.
Non c’è anche la nostalgia per la figura di un politico che oggi sembra scomparsa?
Certamente. Scherzi a parte, Napolitano resta un grande padre, ce l’ha messa veramente tutta per tirarci fuori dal casino, non mi stupisce l’enorme consenso perché di politici del suo livello ne restano ben pochi.
Tornando a Renzi, che consigli gli darebbe per recuperare popolarità?
Renzi rimane un politico fortissimo, anche se non lo vedo un grande gestore del dissenso. Meno contrapposizione con gli elementi del dissenso, nel Pd ma anche fuori, gli farebbe senz’altro bene.
Che altro?
In una fase così critica della vita italiana più consapevolezza no, perché è intelligente e sa cosa va fatto, ma più coinvolgimento personale ed emotivo nei problemi degli italiani. Alla lunga questo bullismo fiorentino è irritante e copre quanto di positivo sta facendo. Questo stile comunicativo molto aggressivo, che mescola aggressività e ansia non giova ai tanti che hanno problemi: ansia aumenta ansia.
Un bagno di umiltà dunque?
Quella ci vorrebbe per tutti i politici, che restano sempre estremamente boriosi. Però più vicinanza alla gente, un Renzi più femminile che maschile secondo le categorie junghiane. Mollerei l’ipermacho e quel tono da comandante in capo. Qui la guerra non è all’islam, ma alla crisi economica. Questo stile oscura anche le cose positive e infine anche ammettere di aver sbagliato le previsioni, ammettere ogni tanto i propri errori, gli farebbe bene.