Dopo aver firmato la lettera di dimissioni, Giorgio Napolitano ha ricevuto un telegramma da Papa Francesco: “Appreso del suo congedo dalle funzioni di capo dello Stato, mentre sto compiendo il viaggio apostolico in Sri Lanka e Filippine, le sono spiritualmente vicino e desidero esprimerle sentimenti di sincera stima e di vivo apprezzamento per il suo generoso ed esemplare servizio alla Nazione italiana, svolto con autorevolezza, fedeltà e instancabile dedizione al bene comune”, ha scritto il Santo Padre. “La sua azione illuminata e saggia – recita ancora il testo – ha contribuito a rafforzare nella popolazione gli ideali di solidarietà, di unità e di concordia, specialmente nel contesto europeo e nazionale segnato da non poche difficoltà. Invoco su di lei, sulla sua consorte e sulle persone care l’assistenza divina, assicurando un costante ricordo nella preghiera”.
Giorgio Napolitano si è dimesso da presidente della Repubblica italiana. Dopo quasi nove anni di mandato, il capo dello Stato ha firmato alle 10.35 la lettera con cui conferma di lasciare il Colle: la stessa lettera è stata poi consegnata al segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, il quale dovrà recapitarla ai presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Laura Boldrini e Pietro Grasso, e successivamente al presidente del Consiglio Matteo Renzi. “#GraziePresidente”, ha scritto su Twitter proprio il premier una volta appresa la notizia delle dimissioni di Napolitano, il quale tornerà a vivere nella sua abitazione privata nel rione Monti a Roma. Intanto al Colle è stata ammainata dal Torrino del palazzo la bandiera presidenziale, segno del definitivo addio di Napolitano.
Dopo nove anni da Capo dello Stato, Giorgio Napolitano lascia oggi il Quirinale. Verso le 11 dovrebbe firmare la lettera di dimissioni e intorno a mezzogiorno tornerà nella sua abitazione privata nel Rione Monti dove i residenti hanno già organizzato una grande festa di benvenuto. Unico presidente della storia repubblicana ad essere eletto due volte, Napolitano non lascerà la politica ma continuerà a lavorare in Parlamento dove probabilmente si iscriverà al gruppo misto, forse alla commissione Esteri. Ieri, rispondendo a un bambino durante un evento della Polizia di Stato, Napolitano ha ammesso di essere contento di tornare a casa: “Qui si sta bene, ma è un po’ una prigione”. La lettera di dimissioni arriverà alla presidente della Camera Laura Boldrini, la quale entro quindici giorni dovrà convocare il Parlamento in seduta comune per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, e poi anche al presidente del Senato Pietro Grasso e al premier Matteo Renzi. La prima votazione per la nomina del successore di Napolitano potrebbe avvenire già entro due settimane, forse il 28 gennaio. Tanti i nomi che circolano in queste ore, tra cui quello di Mario Draghi, il presidente della Bce che però ha ribadito di non essere interessato: “È un grande onore naturalmente per me essere preso in considerazione, ma non è il mio lavoro – ha detto in una intervista alla Zeit – Importante è il lavoro che sto svolgendo adesso. Ne sono contento, e continuerò a svolgerlo”.