Dopo nove anni, Giorgio Napolitano non è più presidente della Repubblica. Alle 10.30 di ieri ha firmato la lettera di dimissioni e molte persone lo hanno atteso fuori dal Quirinale per accoglierlo con un applauso. Adesso lo scettro passa al presidente del Senato, Pietro Grasso, come capo dello Stato supplente. E lo sarà sino al 29 gennaio alle ore 15, quando a Montecitorio si voterà per il nuovo presidente. “Ragionevolmente a fine mese avremo il prossimo presidente della Repubblica. Non possiamo fallire”, dice Matteo Renzi, che sta lavorando per trovare un sostituto di alto profilo. Intanto scrive su Twitter: “Grazie presidente”, esprimendo contemporaneamente “gratitudine, emozione e commozione per il lavoro svolto” in “momenti delicati di tenuta istituzionale”, con “straordinaria intelligenza politica”. Un ringraziamento che non trova tutti d’accordo, con il Movimento 5 Stelle che definisce Napolitano “uno dei peggiori presidenti della storia”, a storcere il naso anche la Lega e Forza Italia.  Mentre arrivano per il presidente uscente una valanga di messaggi positivi: “Grazie per il servizio reso al Paese”, dice il presidente Laura Boldrini a nome della camera dei deputati. Il Pd: “Ci hai tenuti all’onor del mondo!”, afferma Pier Luigi Bersani. “Un grande presidente, sarà difficile succedergli”, ammette il leader NdC Angelino Alfano. Riconoscimenti arrivano anche dall’estero. “L’Italia gli deve molto” dice il governo tedesco. Anche il Santo Padre ha lodato “l’azione illuminata e saggia, che ha contribuito a rafforzare negli italiani ideali di solidarietà e unità”. Non tutti lo hanno apprezzato, Berlusconi, per esempio, pur avendolo votato, dice: “tre presidenti di sinistra ci hanno portato a una situazione non democratica”. Matteo Salvini auspica che il nuovo presidente non sia “un vecchio rottame di sinistra”. Beppe Grillo invece chiede al presidente uscente di rinunciare alla carica di senatore a vita. Ma Renzi guarda all’elezione, e spera che sia condivisa. Cerca dentro il Pd, un profilo di “arbitro” da “proporre agli alleati e a tutti coloro che vorranno sostenerlo”. “Vogliamo sperare che si possa arrivare a un Capo dello Stato che sia garante di tutti e non di una parte”, dice Silvio Berlusconi. E Angelino Alfano: “La scelta non può coincidere con le primarie del Pd”. “Speriamo che il nuovo presidente – dice Matteo Salvini – non sia merce di scambio tra Renzi e Berlusconi”. “Credo che tutti, quelli che lo apprezzano e quelli che lo apprezzano meno, riconoscano a questo presidente il fatto che ha segnato un’epoca in modo straordinario”: così ha detto in serata il premier Matteo Renzi a ‘Le invasioni barbariche’ su La7 definendo Napolitano “un grande europeo, europeista, un grande uomo politico”. (Serena Marotta) 



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