Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo le parole di Papa Francesco in occasione della celebrazione durante la 48esima Giornata Mondiale della Pace, ha voluto inviare una lettera di ringraziamento al Pontefice proprio per quanto ha detto, in quanto “come ogni anno, occasione di attenta e partecipe riflessione”. Napolitano ha ripreso quanto detto da Papa Francesco in meritò alla schiavitù, un fenomeno che purtroppo ci è ancora fin troppo vicino nel quotidiano, dove sono “troppo frequenti e diffuse molteplici forme di privazione della libertà e dignità degli esseri umani”. Proprio sui questo versante, il Presidente ha ribadito l’importanza di focalizzarsi sull’accoglienza dei numerosi migranti che arrivano in territorio italiano, così come aveva sottolineato anche Papa Francesco, e ha confermato che si tratta di uno degli obiettivi inclusi nell’agenda politica sia del Paese che dell’Europa. “Spetta alle Istituzioni e ai Governi agire sulle cause sociali ed economiche che portano alcuni esseri umani ad abusare di altri attraverso forme di costrizioni fisica e psicologica, mentre sul piano politico, l’attenzione deve essere rivolta in primo luogo alle politiche del lavoro e all’istruzione” si legge ancora “che costituiscono gli strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e rispettosa dell’uomo”. Napolitano ha voluto anche condividere il ringraziamento e la gratitudine del Papa nei confronti delle numerosissime associazioni di volontariato, che svolgono un “enorme lavoro silenzioso” spesso compiendo molti sacrifici di carattere personale: insieme a quest’accenno, giunge anche l’esortazione nei confronti dei governi perché “si impegnino a garantire per tutti condizioni di vita migliori”. Infine il Presidente della Repubblica, ha condiviso nuovamente con il Pontefice il pensiero espresso in merito alla globalizzazione e il desiderio che diventi davvero “una forza positiva e coinvolgente di solidarietà e fratellanza”. La lettera si chiude con l’augurio per il 2015 rivolto a Papa Francesco e per la prosecuzione della Sua missione apostolica, a nome dello stesso Giorgio Napolitano e degli italiani.