Al Senato si sta votando per l’approvazione o meno dell’emendamento, proposto con la regola del “Canguro”, che riguarda appunto la legge elettorale. Il canguro è la manovra che prevede il raggruppamento di tutti gli emendamenti che sono inerenti ad uno stesso argomento: quando un nuovo emendamento viene approvato o bocciato, secondo il canguro tutti gli altri relativi decadono. E’ ciò che è stato proposto anche dall’emendamento dell’europarlamentare Stefano Esposito, che recepisce gli accordi presi a Palazzo Chigi lo scorso 11 novembre 2014 rispetto alla legge elettorale. In poche parole, il testo Esposito, che sarà approvato tra i primi, farà decadere tutti i 48.000 emendamenti della riforma elettorale: il premio di maggioranza, dunque, verrà concesso alla lista che otterrà alle elezioni il 40% delle preferenze. Se non ci fosse una fiducia che supera quella percentuale, si andrà ad un secondo turno di votazioni tra i due partiti che hanno ottenuto più voti. I partiti che ottengono più del 3% hanno diritto alla ripartizione dei seggi. Inoltre, in tutti i collegi i candidati dovranno essere equamente suddivisi tra uomini e donne: nessun partito può presentare più del 60% dei capolista di uno stesso sesso. Gli elettori hanno la possibilità di esprimere due preferenze, un uomo e una donna rispettivamente.