Pd sempre più spaccato alla vigilia del voto per il Quirinale. Stefano Fassina, esponente della minoranza Pd, spara grosso contro Matteo Renzi, definendolo “il capo dei 101”, i famosi franchi tiratori che fecero saltare le votazioni del 2013. Non è un segreto dice a chi gli ha chiesto oggi se si riferisse proprio al presidente del consiglio, aggiungendo che dalla minoranza del partito non si devono aspettare brutti scherzi: siamo persone serie. ha detto. “A differenza di quelli che oggi chiedono disciplina e due anni fa hanno capeggiato i 101, noi siamo persone serie. Nessuno deve temere da noi i franchi tiratori” sono state le sue parole. Pronta la risposta dei renziani nelle parole del vicesegretario del Pd Guerini: una sciocchezza incredibile. Nonostante la dichiarazione, Fassina auspica comunque unità nel partito. Intanto Grillo ha chiesto a Renzi la rosa dei nomi in modo da poterla sottoporre ai propri elettori.
A una settimana dalla prima votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano, tornano a farsi sentire Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. In un post scritto a quattro mani e apparso di recente sul blog del leader del Movimento 5 Stelle, i due si rivolgono direttamente a Matteo Renzi al quale chiedono “la rosa di nomi che si appresta a presentare, come ha ribadito più volte, in qualità di presidente del partito di maggioranza, per proporla ai nostri iscritti in Rete e farla votare”. Il duo Berlusconi/Renzi, si legge ancora, “detterà ai suoi nominati incostituzionali in Parlamento i nomi da votare dai quali uscirà il Presidente del Nazareno, scelto quindi da un condannato in via definitiva che in cambio riceverà la grazia attraverso la legge della delega fiscale e l’assicurazione che la sua concessione per le frequenze nazionali non verrà toccata. Le opposizioni non esistono in questo disegno”, scrivono Grillo e Casaleggio. Intanto è stato proprio Berlusconi a lanciare ieri Antonio Martino, tessera numero due di Forza Italia, come candidato dei moderati per il Colle. “Io candidato? Non so nulla, mi sembra uno scherzo da prete”, ha poi detto lo stesso Martino contattato da La Zanzara su Radio 24. Sembra comunque ormai chiaro che il nuovo inquilino del Quirinale non verrà deciso nelle prime votazioni: “Al momento, l’ipotesi dei gruppi di Area Popolare è votare scheda bianca alle prime votazioni”, ha spiegato il coordinatore nazionale di Ap Gaetano Quagliariello. La stessa ipotesi è stata poi confermata anche da Fabrizio Cicchitto di Ncd: “Fermo rimanendo l’impegno positivo per arrivare a un candidato di forte personalità e di impostazione moderata riformista da concordare evidentemente con Renzi, reputo che la cosa più saggia per l’area di centrodestra e di centro alle prime tre votazioni per il presidente della Repubblica sia votare scheda bianca”.