Tre schede bianche, poi alla quarta si vota. Lo ha stabilito Matteo Renzi oggi incontrando deputati e senatori del Partito Democratico. “Oggi non si è parlato di nomi” da candidare per la corsa al Quirinale, ha confermato al termine della riunione il senatore della minoranza dem Miguel Gotor che giudica negativamente quanto deciso dal premier: andare alla quarta votazione, infatti, “prepara le condizioni affinché il presidente della Repubblica possa scaturire solo e soltanto dal Patto del Nazareno”. “È un errore fare l’occhiolino a Denis Verdini e Silvio Berlusconi – ha aggiunto Gotor – Se il nome fatto non sarà autonomo e autorevole, noi lo avverseremo alla luce del sole”.



“Renzi può coinvolgere in Parlamento le forze politiche oppure può chiudersi a riccio nel suo patto con Berlusconi. Di certo noi non voteremmo mai uno come Amato che nel ’92 ha fatto un prelievo forzoso che ancora gli italiani ricordano. Vorranno fare lo stesso scherzo?”. Queste le parole di Carla Ruocco, del direttorio del Movimento 5 Stelle, ospite a 24 Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. “Vogliamo che Renzi faccia dei nomi in maniera chiara e trasparente. Non pensiamo che chiuderci in una segreta stanza con lui senza il coinvolgimento dei cittadini sia la giusta ricetta. Siamo aperti alla valutazione di una rosa di nomi che Renzi ci farà”, ha aggiunto Ruocco secondo cui “Renzi vuole tenere il patto del Nazareno, vuole scegliere con Berlusconi. Ma allora lo dicesse, la politica ha bisogno di chiarezza”. Sui nomi in ballo c’è però ancora indecisione: “Io preferisco nomi innovativi. Di quelli usciti sui giornali alcuni non mi convincono per niente, su altri si potrebbe ragionare. Ma se io faccio un nome ora, quel nome sarà sicuramente bruciato”.



Anche il Partito Democratico voterà scheda bianca alle prime tre votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano. Lo ha confermato Matteo Renzi durante l’assemblea dei deputati dem riuniti oggi a Montecitorio a tre giorni dall’inizio delle operazioni di voto per il Colle. Il premier ha inoltre chiarito che alla quarta votazione il Pd non proporrà agli altri partiti una rosa di nomi, ma un candidato unico: chi non è d’accordo con la proposta secca “dovrà dirlo apertamente”. I nomi dei candidati alla presidenza della Repubblica “non li facciamo perchè poi decidano altri. Noi siamo il Pd, abbiamo la possibilità di riscattare la brutta figura del 2013”. Alle 12 di oggi Renzi incontrerà i senatori dem, mentre da domani prenderanno il via le consultazioni con le delegazioni degli altri schieramenti. Per quanto riguarda il toto-nomi, la recente vittoria di Alexis Tsipras alle elezioni in Grecia ha fatto tornare centrale il tema europeo e con esso anche i nomi più “tecnici” di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, o quello del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.