Romano Prodi è nella lista dei nomi dei possibili successori di Giorgio Napolitano al ruolo di Presidente della Repubblica. Nato il 9 agosto 1939 a Scandiano, cittadina nella provincia di Reggio Emilia, è un economista oltre che un politico molto conosciuto avendo assunto in passato il ruolo di Presidente del Consiglio in due legislature. La prima legislatura ha avuto inizio nel 1996 e si è chiuso nel 1998 mentre la seconda è partita nel 2006 ed è terminata nel 2008, tutte e due interrotte bruscamente per problemi interni alla coalizione di governo. Romano Prodi proviene da una famiglia molto numerosa (ben nove fratelli) da padre ingegnere e madre maestra di scuole elementari. Il percorso formativo ha inizio presso il liceo classico di Reggio Emilia per poi iscriversi all’Università del Sacro Cuore di Milano presso la facoltà di Giurisprudenza. Nel 1961 si laurea con lode per poi decidere di approfondire i propri studi in diversi città italiana ed anche all’estero e per la precisione alla London School of Economics. Dopo un paio di anni incomincia a lavorare nel mondo della docenza universitaria anche all’estero. Fino al 1999 ha mantenuto la carica di professore ordinario presso l’Università di Bologna per quanto concerne il corso di Economia politica ed industriale. Il percorso politico di Romano Prodi ha inizio già nel 1963 venendo eletto tra le fila della Democrazia Cristiana come consigliere comunale presso la città di Reggio Emilia, un incarico che però ha mantenuto per pochissimi mesi in quanto si rese conto di non poter seguire adeguatamente le vicende amministrative per via dei propri impegni professionali. Nel corso degli anni settanta è stato chiamata a gestire una importante azienda come la Maserati che in quel periodo era alle prese con delle oggettive difficoltà economiche mentre nel 1978 ottiene un primo illustre incarico istituzionale diventando Ministro dell’Industria per circa cinque mesi. Nel 1982 e per i successivi sette anni viene nominato dall’allora Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, presidente dell’IRI. Dal punto di vista politico, Romano Prodi ha aderito alla Democrazia Cristiana anche se faceva parte di un’area riformista molto gradita tra gli altri da Giulio Andreotti. Nel 1995 è stato il principale interprete della nascita dell’Ulivo che sarà il movimento politico che porterò ad una alleanza delle forze del Centro avverse a Berlusconi e quelle della Sinistra. Nelle elezioni politiche del 1996 è il candidato a ruolo di Premier dell’Ulivo e riesce a vincere ottenendo la maggioranza sia in Parlamento che al Senato. Assume il ruolo di Presidente del Consiglio ma per via di alcuni dissidi interni soprattutto con Rifondazione Comunista, dopo due anni il suo Governo cade. È uno dei maggiori europeisti tant’è che nel 1999 viene nominato Presidente della Commissione Europea. Nel 2006 torna alla guida della coalizione di Centro Sinistra e nelle relative elezioni politiche riesce nuovamente a battere il proprio storico avversario ossia Berlusconi, seppur di pochissimi voti. Anche in questo caso il Governo, basato su una maggioranza esigua, cade dopo due anni e dice addio alla politica anche se è stato tra i padri fondatori del Partito Democratico. Nel 2013 viene indicato dal Pd come candidato alla Presidenza della Repubblica ma il suo nome viene bruciato dall’ormai storico episodio dei 101 franchi tiratori che lo affossano. Ora Romano Prodi è nuovamente in lizza per diventare Presidente della Repubblica su proposta di una parte del Pd. La sua candidatura è ovviamente non vista di buon occhio da Forza Italia mentre sono a favore Sel e il Movimento cinque stelle.