Vittorio Feltri è uno dei candidati designati all’ambito ruolo di Presidente della Repubblica. Figlio d’arte, è uno dei giornalisti più conosciuti della stampa e della televisione del nostro paese. Nato a Bergamo il 25 giugno del 1943, Vittorio perde il padre in gioventù per una patologia incurabile e si sposa due volte. Inizia la sua carriera da giornalista poco più che maggiorenne, con una collaborazione con “L’Eco di Bergamo”. Nel frattempo, svolge la funzione di impiegato alla Provincia, lavora con i bambini in difficoltà e nel manicomio. Viene iscritto all’Ordine dei giornalisti professionisti della Lombardia nel 1971. Quindi, passa al “Corriere d’Informazione”, al “Corriere della Sera” e al mensile “Prima Comunicazione”. Nell’84, torna al “CorSera” e svolge la mansione di inviato speciale. Dopo aver sostenuto pubblicamente Enzo Tortora, Feltri diventa direttore de “L’Europeo” e de “L’Indipendente”, rilanciando entrambi i giornali ed elogiando Di Pietro e Borrelli nell’inchiesta Mani Pulite. Nel 1993, “L’Indipendente” supera nel numero di vendite “Il Giornale”. Dopo aver rifiutato l’offerta di Berlusconi per passare alla Fininvest e quella del “Giornale”, Vittorio Feltri scrive anche per la rivista “Panorama”, collabora con “Il Foglio”, diretto da Giuliano Ferrara, e altri giornali quali “Il Gazzettino” e “Il Messaggero”. Nel 94, assume la direzione del “Giornale” e viene querelato da Di Pietro per ben 35 volte. Dopo tre anni, Feltri si dimette e sceglie di darsi all’editorialismo per “Panorama” e “Il Messaggero”. Dopo una serie di direzioni editoriali, tra le quali “Il Borghese”, “il Quotidiano Nazionale” e il Gruppo “Monti-Riffeser”, nel 2000 il giornalista crea “Libero”, un quotidiano indipendente che strizza l’occhio al centro-destra e del quale resta direttore ed editore per 9 anni. Nel 2000, viene radiato dall’Albo dei Giornalisti a causa della pubblicazione di un’inchiesta pornografica. Verrà riabilitato tre anni dopo dall’Ordine di Roma. Dopo aver proposto Oriana Fallaci come senatrice a vita, diventa direttore editoriale di “Libero” e si occupa di una collana di libri insieme a Renato Brunetta, ministro del Governo Berlusconi. Nel 2010, Feltri viene di nuovo sospeso dall’Albo dei Giornalisti della Lombardia a causa delle sue dispute con il collega dell’”Avvenire” Dino Boffo e per una serie di dichiarazioni basate su atti processuali fittizi. Si è dimesso da direttore del “Giornale” nel 2010, cedendo la sua posizione ad Alessandro Sallusti. Torna quindi a “Libero” come direttore editoriale, lavorando a fianco di Maurizio Belpietro. In seguito, dirige di nuovo “Il Giornale”. Vittorio Feltri ha anche scritto numerosi libri e si è sempre dimostrato come un fermo oppositore della Sinistra, schierandosi prima dalla parte di Forza Italia e poi del Popolo delle Libertà. Nei giorni scorsi, il giornalista è stato designato dal leader della Lega Nord Matteo Salvini e dalla massima esponente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni come candidato alla Presidenza della Repubblica. Tutto ciò grazie alla sua grande popolarità. Feltri ha commentato la sua candidatura sottolineando la situazione terribile della politica italiana, che starebbe toccando il fondo.



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