A questo punto le vicende del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si complicano, soprattutto politicamente. La Corte costituzionale ha rigettato, come infondato, il ricorso presentato sulla legge Severino. In particolare su quelle norme relative alla sospensione degli amministratori locali condannati, anche in via definitiva, per determinati reati. La questione era stata sollevata soprattutto per la vicenda del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.



Respingendo il ricorso, a quanto sembra, quindi, la legge Severino avrebbe tutti crismi della costituzionalità.

In un commento a caldo, il costituzionalista Giulio Salerno dell’Università di Macerata, spiega che sia il sindaco di Napoli che il presidente della Regione Campania, “rischiano tutti e due una nuova sospensione”.



Ma da un punto di vista giuridico e costituzionale occorrerà guardare con attenzione tutte le motivazioni della Corte costituzionale nel rigetto al ricorso. Il processo d’appello per de Magistris comincia domani (oggi, ndr) e il sindaco potrebbe anche essere assolto. C’è poi un altro aspetto della vicenda del sindaco napoletano: la prescrizione che è maturata. Anche se al momento pare che de Magistris alla prescrizione non voglia ricorrere.

Sarebbe in questo caso più problematica la situazione di Vincenzo De Luca, il governatore della Campania. Qui bisognerà vedere il giudizio della Corte costituzionale nella sua interezza e nei passaggi che non sono stati proprio chiari tra competenza del Tar e giudizio della Cassazione. E in questo caso dovrebbe essere decisiva la parola del giudice ordinario.



La questione sarà probabilmente oggetto, una volta definita la costituzionalità piena della legge Severino (come sembra in queste ore), di polemiche politiche che sono già nate nel momento in cui Silvio Berlusconi, dopo la condanna per frode fiscale, fu estromesso dal Senato. Si parlerà di “due pesi e due misure”, si profileranno interpretazioni complicate che non faranno che rispolverare le vecchie contrapposizioni tra destra e sinistra, tra comportamento della magistratura nei confronti dei due schieramenti.

Il problema è che tutto quello che riguarda i problemi giuridici italiani sembra quasi impossibile da spiegare in questo momento in altri Paesi. E c’è qualcuno che comincia un po’ a ironizzare sulla Corte costituzionale.