“Il caso Marino potrebbe far perdere al Pd il 5-6% dei voti. Considerato che spesso le Comunali si perdono con uno scarto del 2-3%, per Renzi è una grossa spina nel fianco”. Lo afferma l’analista politico Arnaldo Ferrari Nasi, secondo cui a Roma “Grillo è avvantaggiato. Renzi è come un giocatore di poker che ha cambiato quattro carte, raddoppia il piatto e va a vedere, ma basta che qualcosa vada storto per fargli perdere la partita”. Per l’esperto a Milano invece la sinistra è messa meglio. Chi elogia Expo però deve capire che “se fossimo in serie B con Expo saremmo arrivati primi, ma ci siamo dimenticati che giocavamo in serie A e ci siamo limitati a fare una grande fiera del turismo: è un po’ pochino”. Mentre sulla candidatura di Del Debbio come sindaco di Milano appoggiato da Lega e Forza Italia, per Ferrari Nasi “ricorda pur con le dovute differenze lo stesso meccanismo con cui è stata scelta la Minetti: se fossi un elettore di centrodestra non lo voterei”.
Renzi ha mandato Tronca a Roma ed è probabile che cercherà di trovare un candidato fuori dal Pd. E’ la via giusta?
Leggendo i commenti sui social network, soprattutto tra gli elettori di destra ed estrema destra, questa mossa di Renzi è stata apprezzata. Quella presa per Roma è stata comunque una decisione forte, come era avvenuto con Letta ma ancora più da duro. Il premier ha tirato dritto per la sua strada e se la sta giocando come se stesse chiedendo la fiducia in Parlamento sul suo governo dopo avere nominato il prefetto vincente di Milano.
Quanto toglie al Pd il caso Marino in termini di consensi?
Tra il 5 e il 6%, come si è già visto con la lista Marino nel 2013, una cifra che in vista delle Comunali potrebbe essere decisiva. Ricordo che le elezioni Comunali, soprattutto al ballottaggio, si vincono spesso per 2 punti percentuali. Il 5-6% quindi è tanto: sicuramente Marino è una grossa spina nel fianco a livello elettorale. Per vincere le elezioni al ballottaggio bisogna esserci tutti.
A quanto è l’M5S?
Il messaggio di Grillo, legalità e trasparenza, conquista il 68% degli elettori contro il 19% del messaggio di Renzi, ripresa economica, e l’8% di quello di Salvini, sicurezza. Quindi non c’è storia. Tenga conto che una parte degli indecisi, che superano il 40%, alla fine andranno a votare, e sceglieranno proprio grazie al messaggio dei leader politici.
Chi o che cosa potrebbe togliere voti all’M5S a Roma?
Il tempo e la buona riuscita del Giubileo. In questo senso Renzi ha scelto la linea più rischiosa, mentre era più facile tenersi Marino per un po’, ma che può portare dei risultati. Se stessimo giocando a poker, la mossa di Renzi equivale a un “vedo”, o a uno che era in difficoltà ma ha cambiato quattro carte e raddoppia il piatto e va a vedere. Al minimo intoppo di questa strategia però l’M5S conquisterà il Campidoglio.
Com’è invece la situazione a Milano?
A Milano la situazione è sostanzialmente diversa in quanto c’è un trend positivo, che prima era timido e poi con l’Expo è andato sempre meglio. Anche se va detto che se fossimo in serie B, con Expo saremmo arrivati prima in classifica. Peccato però che stessimo giocando in serie A. Milano si era presentata con un progetto fantastico, che includeva la via delle acque e che l’avrebbe resa una vera capitale mondiale. Invece ha organizzato una grandissima fiera del turismo dove tutto ha funzionato bene, ma niente di più.
A Milano chi è più forte? L’M5S, il Pd con Sala o il centrodestra?
A Milano in questo momento non c’è una questione morale come a Roma e tutto sommato non ci sono i problemi con la giustizia presenti nella capitale. Il grillismo quindi ha meno presa, perché il messaggio dell’M5S è: “Tutti a casa” o “Sono tutti disonesti”, ma a Milano non siamo a quei livelli. E poi la tradizione di Milano è che i moderati di centrodestra e il Pd siano forti. Forza Italia però in questo momento è allo sfacelo, e quindi io vedo avvantaggiata la sinistra. Le forze di centrodestra sono in affanno anche nella loro storica roccaforte.
Come candidato lei vede meglio Lupi o Del Debbio?
Del Debbio è un presentatore tv, e se io fossi un elettore di centrodestra già non lo voterei solo per questo motivo. Dopo che a Milano abbiamo avuto Nicole Minetti non candiderei mai Del Debbio. Vedere un altro che viene paracadutato dalla televisione per volontà di Berlusconi, anche se Del Debbio non è la Minetti, però mi ricorda lo stesso meccanismo. Mentre se Berlusconi e Salvini trovassero un buon candidato allora ci si potrebbe fare un pensiero.
Quali chance ha invece Passera?
Se Berlusconi e Salvini gli dessero i loro voti potrebbe giocarsela. Ma deve essere chiaro che Passera è Passera in quanto non ha i voti, mentre se ce li avesse sarebbe Berlusconi.
(Pietro Vernizzi)