“Salvini voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità. È stata calpestata l’autonomia della Liga veneta. Visto che le decisioni le ha prese il segretario federale, la delusione sui comportamenti anche umani è nei confronti del segretario federale, cioè di Matteo Salvini”. Lo ha detto il sindaco di Verona Flavio Tosi, intervenuto in conferenza stampa dopo la rottura con la Lega. “La decisione di Salvini crea tensioni interne pesantissime nella Liga Veneta. A ridosso delle elezioni regionali, con il rischio di dividere il centrodestra e avvantaggiare gli avversari”, ha aggiunto Tosi, spiegando di non aver ancora deciso se candidarsi alle regionali in Veneto: “Mi prendo due giorni, devo riflettere”.
Matteo Salvini ha cacciato Flavio Tosi dalla Lega Nord. “Dispiace che da settimane abbia scelto di mettere in difficoltà la Lega e il governatore di una delle regioni più efficienti d’Europa”, scrive il leader del Carroccio su Facebook parlando del sindaco di Verona. “Ho provato mediazioni di ogni tipo, ma purtroppo, ricevendo solo dei no, sono costretto a prendere atto delle decisioni di Tosi e quindi della sua decadenza da militante e da segretario della Liga Veneta – Lega Nord”. E se Tosi “insisterà nel volersi candidare contro Zaia, magari insieme ad Alfano e a Passera, per aiutare la Sinistra – aggiunge Salvini – penso che ben pochi lo seguiranno. Non si può lavorare per un partito alternativo alla Lega, non si possono alimentare beghe, correnti o fazioni”. Immediata e durissima la replica di Tosi: “Salvini mente sapendo di mentire. Mai avrei pensato di vedere in Lega il peggio della peggior politica. Un Caino che si traveste da Abele”. Anche il governatore lombardo Roberto Maroni ha commentato la vicenda, dicendosi dispiaciuto che, “nonostante l’impegno di tanti la vicenda Tosi non abbia trovato una soluzione ragionevole”.