Maurizio Lupi si dimette. Il ministro delle Infrastrutture, il cui nome è spuntato dalle carte dell’inchiesta della procura di Firenze sulle Grandi Opere, ha deciso di fare un passo indietro nonostante non fosse neanche indagato. Decisivo sembra essere stato l’incontro con Matteo Renzi avvenuto questa mattina a Palazzo Chigi. “Domani al termine dell’informativa rassegnerò le mie dimissioni”, ha detto Lupi durante la registrazione della puntata di Porta a Porta. Il ministro ha fatto sapere di aver parlato con Renzi ma di aver telefonato anche al leader di Ncd Angelino Alfano e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Era doveroso, perché i ministri li nomina lui. Quando ti vedi tirato in ballo, non so per che cosa, la decisione migliore è questa”. Lupi ovviamente non si ritirerà dalla politica, “perché non c’è bisogno di una poltrona per fare politica”, ma questa decisione “rafforzerà l’azione del governo”. Il ministro ha comunque confermato l’informativa alla Camera sull’inchiesta Grandi opere, in programma alle 11 di domani: “Ho voluto fortemente l’informativa in Parlamento perché voglio rispondere alle doverose e legittime domande che i gruppi parlamentari e i giornalisti si sono posti da quando è scoppiato lo scandalo”, ha concluso.



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