La sorpresa viene, questa volta, da Umberto Bossi. Ieri il senatùr ha detto che l’allontanamento di Tosi in campagna elettorale è stato “uno svarione”. E poi: “Sono io che decido sulle espulsioni. Scriva a me per rientrare”. Se non fosse una mano tesa, suonerebbe come una critica a Salvini. Lo conferma Giuseppe “Bepi” Covre, ex deputato, già sindaco di Oderzo (Treviso), leghista “eretico” per sua definizione (non ha mai creduto nella secessione). Uno che la pancia del Veneto, ma anche le stanze della Lega, le conosce molto bene.
Covre, cosa pensa delle parole di Bossi?
Ha ragione Bossi, l’allontanamento di Tosi in campagna elettorale è stato un errore madornale! Se potesse recuperare il Tosi, farebbe un capolavoro. Bossi è più saggio oggi che un tempo, probabilmente il riposo e l’allontanamento dal potere gli sta facendo bene. Chi sia che decide le espulsioni è insignificante, non andava fatta, punto. Per tanti leghisti Tosi è un “martire” e guai avere martiri in politica. La dichiarazione di Bossi contiene sicuramente anche una critica a Salvini, oltre che una saggia mossa di sperabile recupero…
Ma lei, Covre, con chi sta? Con Salvini o con Tosi?
Io sto con la Lega, quella saggia che vorrei ma che ultimamente ha perso la trebisonda, purtroppo. Né con Salvini né con Tosi, duellanti e perdenti, almeno sul versante Veneto. La politica è l’arte del consenso, non della rottura.
Salvini è convinto che cavalcando l’opposizione dura e pura all’euro e puntando molto, moltissimo sull’immigrazione si possa piantare il partito anche al Sud, lei che ne dice?
Il nuovo corso salviniano ha aspetti positivi e negativi, a mio parere. Allargare la Lega al sud, finalmente, era ora. Circa la protesta contro l’invasione dal sud del mondo, fa molto bene, il politically correct lasciamolo ad altri. Gli chiederei però: perché non si parla più federalismo? Non ho mai condiviso la sua battaglia contro l’euro. E ora che si sta svalutando sul dollaro, son convinto ancora di più di avere ragione io… L’economia e l’occupazione che ripartono un po’ e il Salvini si ritroverà con armi spuntate… E poi Renzi è pure fortunato.
In che senso?
Ha dalla sua il calo del petrolio e persino la Ferrari è tornata vincente. Gufare porta male, meglio fare proposte credibili che vender aria fritta. Ieri in Francia la “socia” Le Pen l’ha presa in quel posto. Segno che a destra gli incazzati reggono poco, assieme con i fascisti poi… Lasciamo perdere.
Ma il vostro popolo nel nord e nel nordest si riconosce in questi temi?
C’è molta confusione nell’aria, dalle mie parti. Non si parla più né di federalismo né di costi standard. Un vero peccato politico!
Lei è più federalista o secessionista?
Il sottoscritto non è mai stato secessionista, neppure quando “andava di moda”. Mai secessionista né padano. Slogan e progetti inconcludenti. Ora posso dire: avevo ragione io. Essere federalista basta e avanza.
Luca Zaia?
Il miglior governatore che il Veneto oggi può — e deve — permettersi. Lo dico a ragion veduta e provata, dopo cinque anni di ottimo governo.
Come si spiega la sua rivalità con Tosi? E’ solo perché sono due galli in un pollaio o c’è dell’altro?
La sua rivalità con Tosi può essere ripartita equamente al 50 per cento. Alla fine salvo e voto Zaia perché non ha mai preteso di fare o dettare scelte nel partito della Lega; Zaia ha fatto il governatore, punto. Tosi da segretario della Liga non ha saputo ricucire il movimento in Veneto; ha diviso i suoi dagli altri. Errore imperdonabile per un segretario di partito. Non andrà da nessuna parte fuori dalla Lega, lo dice la nostra storia.
Tosi reclamava federalismo, chiedeva che le alleanze fossero i veneti a deciderle. Lo dice anche il vostro statuto.
L’articolo 36? Un pretesto grande per un rottura inspiegabile al buon senso. Alla gente non importa nulla degli statuti in genere, di quelli dei partiti poi… Ma mi faccia un piacere, direbbe il grande Totò!
Quanti voti toglierà Tosi a Zaia?
Sempre troppi, anche se saranno pochi. Perché è una rottura inutile, dannosa, che la gente di centro destra, non solo della Lega, non capisce, non vuol capire e ha ragione. Tosi non avrà futuro politico, a mio avviso. In Italia manca il lavoro, non certo i partiti. Son già troppi, e molti inutili.
Che scenario vede?
Non vedo scenari, non ho la sfera di cristallo e tutto va così in fretta che è difficile orientarsi e capire.
(Federico Ferraù)