“Ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia. L’ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Io a fare il segretario della Liga Veneta commissariata non ci resto”. Sono le parole del sindaco di Verona, Flavio Tosi, intervistato da Radio 24. Il segretario della Liga Veneta, riferendosi a Matteo Salvini e Luca Zaia, ha aggiunto: “Se loro portano avanti questa frattura, allora ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore”. Ne abbiamo parlato con Giancarlo Pagliarini, ministro al Bilancio del primo governo Berlusconi e leghista della prima ora, fuoriuscito dal Carroccio nel 2007.
Qual è la posta in gioco dello scontro Tosi-Salvini?
I due non vanno d’accordo perché Tosi pensava che sarebbe diventato il numero uno, mentre Salvini si è preso tutta la torta. Le Regionali in Veneto mi sembrano essere più una scusa.
E’ una vendetta personale di Tosi?
Non è tanto una vendetta, quanto una questione di rivalità personale. Visto dall’esterno questo scontro però è incomprensibile. Zaia è il candidato, Tosi vuole fare delle liste sue, Salvini dice di no. Mi sembra un pretesto ridicolo per uno scontro così grave.
Per Luigi Moncalvo, ex direttore della Padania, dietro a Tosi ci sarebbe Berlusconi in quanto ha paura del protagonismo di Salvini. Lei che cosa ne pensa?
E’ un’ipotesi che non mi convince, anche perché Salvini non lo ferma più nessuno e Berlusconi ormai ha una certa età. Dovrebbe essere contento se c’è qualcuno che prende in mano le redini del centrodestra.
Lo vada a spiegare a Berlusconi che ormai ha una certa età…
Berlusconi faccia quello che crede. Però è un peccato perché ormai la Lega nord sta superando il 20%, sia che Tosi resti sia che vada via, anche se è diventato un partito come gli altri, il cui unico obiettivo è raccogliere voti. Il Carroccio però era morto e Salvini lo ha risuscitato: da questo punto di vista è stato molto bravo.
A questo punto Zaia potrebbe anche perdere?
Se Tosi si presenta per lui diventa dura. Ma la mia previsione è che Zaia vincerà comunque. Se poi Tosi rientra nei ranghi la Lega in Veneto stravince.
Con Bossi sarebbe stato pensabile un caso Tosi?
Mai. E con Bossi prima della malattia non sarebbe potuto accadere nel modo più assoluto.
Salvini è più debole di Bossi?
A me Salvini non sembra debole. E’ decisamente bravo in televisione, e siccome le elezioni le vinci così è bravissimo punto e basta.
Questo conflitto interno sta facendo perdere consensi alla Lega nord?
No. In Veneto ci saranno sicuramente delle ripercussioni perché Tosi è potente, anche perché è presente da 25 anni. Ma nelle altre regioni per gli elettori conta solo quello che Salvini dice in tv. Il caso Tosi da questo punto di vista non conta nulla.
A Tosi non va giù la vicinanza tra Salvini e la Le Pen?
No, la Le Pen non c’entra nulla. Salvini dice delle cose ragionevoli e anche abbastanza banali, ma che tutti sentono come logiche. Per esempio quando parla di abolire l’eccesso di legittima difesa e del problema dei clandestini. E con la flat tax poi raccoglie tantissimi voti. Tra Tosi e Salvini non vedo differenze di pensiero, ma soltanto di gestione del partito e dei voti.
Resta il fatto che ora si litiga anche nell’unico partito in cui finora non si era mai litigato…
Evidentemente è così. Spero che Tosi e Salvini facciano pace, anche perché questa querelle non ha nessun senso.
Possibile che un politico navigato come Tosi faccia una scelta apparentemente così azzardata?
Francamente, con tutta la buona volontà le ragioni di Tosi non riesco a capirle. Se lo scontro riguardasse il fatto che uno dei due vuole cambiare la Costituzione per rendere l’Italia come la Svizzera, gli darei pienamente ragione. Ma in questo caso mi sembra che stiano litigando per delle stupidaggini.
Che cosa ne pensa del commissariamento della Liga Veneta?
La Liga Veneta non è stata commissariata. Semplicemente è stato chiesto a Giampaolo Dozzo di cercare di fare pace e di rimettere d’accordo Tosi e Zaia. La Liga Veneta c’è, si riunisce e fa quello che vuole. Il punto è un altro…
Quale?
Se Zaia è il candidato come governatore, deve essere lui a scegliere i nomi che vanno nelle varie liste. Anche perché se dovesse vincere, sarebbe lui a comandare, fare la giunta e affrontare i voti in consiglio regionale. La logica quindi è che sia lui a scegliere. Se poi non si riesce comunque a raggiungere un accordo, si faccia un referendum online tra i militanti.
(Pietro Vernizzi)