L’Italicum arriva in Aula. Ha preso il via oggi a Montecitorio la discussione generale sulla riforma della legge elettorale, mentre domani verranno esaminate e votate le cinque pregiudiziali, tre di costituzionalità e due di merito, presentate da Forza Italia, Sel, Lega Nord e M5S. Il governo deciderà a breve se porre la questione di fiducia, ma l’eventualità genera nuovi attriti con la minoranza dem: “La scelta della fiducia sull’Italicum è irricevibile”, ha detto Roberto Speranza ospite di Lucia Annunziata a “In mezz’ora”, precisando che “sarebbe errore politico madornale, una violenza vera e propria al Parlamento italiano. Il governo ci ripensi”. Il voto finale sull’Italicum dovrebbe invece avvenire non oltre il 7 maggio. Intanto questa mattina proprio Matteo Renzi ha inviato una lettera ai segretari dei circoli Pd: “Non approvare la legge elettorale adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura. E significherebbe dire che il PD non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento. Sarebbe il più grande regalo ai populisti”, ha scritto il premier entrando poi nel merito della legge elettorale. “Chi vince governa per cinque anni. È previsto il ballottaggio. Il premio è alla lista per evitare che i partiti più piccoli possano dividersi dal giorno dopo le elezioni e mettere veti. Circa la metà dei seggi viene attribuita a candidati espressione del collegio (candidato di collegio, non più liste bloccate come nel porcellum) e l’altra metà con preferenze (massimo due, una donna e un uomo). Si può sempre fare meglio, per carità. Ma questa legge rottama il Porcellum delle chilometriche liste bloccate con candidati sconosciuti e il Consultellum che tanto assomiglia al proporzionale puro della prima repubblica, imponendo inciuci e larghe intese”, si legge nella lettera. E aqgiunge: “Ecco perché nel voto di queste ore c’è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e soprattutto la dignità del nostro partito”.