Il ministro Boschi ha annunciato in aula la decisione del consiglio dei ministri di chiedere il voto di fiducia. E’ ovviamente esplosa la contestazione delle opposizioni, con i parlamentari di Sel che dichiaravano il funerale della democrazia lanciando crisantemi sui banchi.
L’Italicum supera il primo scoglio. Questa mattina l’aula della Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dalle opposizioni sulla legge elettorale. Le prime sono state bocciate con 384 voti, le seconde con 385 “no”. A seguire è stato convocato un Consiglio dei ministri durante il quale il governo ha autorizzato la fiducia sulla legge elettorale da presentare questo pomeriggio. “Sia il voto di oggi, sia il numero limitato di emendamenti, non offrono nessun alibi per la fiducia, che sarebbe una scelta sciagurata. Continuo a sperare che non venga compiuta”, ha detto il deputato Pd Alfredo D’Attorre. “Il nostro obiettivo non è affossare la legge, ma provare a migliorarla”.
Sono iniziate alla Camera le operazioni di voto sulle pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dalle opposizioni sulla legge elettorale che oggi affronta il primo decisivo scoglio. Il voto si terrà a scrutinio segreto e rischia di affossare l’Italicum, mentre non è ancora chiaro se il governo deciderà di porre la fiducia. “Stiamo tentando in tutti i modi di evitare la fiducia – ha detto Debora Serracchiani a Radio 24 – dopodiché è chiaro il governo farà le sue valutazioni anche alla luce dell’esito della giornata di oggi”. E’ nuovamente scontro con la minoranza Pd che ha intenzione di modificare il ddl: l’accordo dovrebbe comunque prevedere il voto contrario alle pregiudiziali, anche se probabilmente alcuni deputati Dem non lo rispetteranno. In tutti i casi questi voti non dovrebbero risultare determinanti.
A pochi minuti dall’inizio del voto a Montecitorio sull’Italicum, in particolare sulle pregiudiziali di costituzionalità e di merito delle opposizioni, il vicesegretario del Partito Democratico Debora Serracchiani è intervenuta a 24Mattino di Alessandro Milan su Radio 24 per fare il punto della situazione sulle recenti polemiche e su ciò che potrà accadere: “Cadrà il governo sulla legge elettorale? Noi ci siamo impegnati a fare le riforme e se non riusciamo a farle è giusto anche che andiamo dal presidente della Repubblica a dire qual è la situazione”, ha detto la presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. “Stiamo tentando in tutti i modi di evitare la fiducia, dopodiché è chiaro il governo farà le sue valutazioni anche alla luce dell’esito della giornata di oggi dove ci saranno dei passaggi fondamentali – ha aggiunto – abbiamo impostato tante riforme, alcune siamo riusciti già a definirle, altre sono in dirittura di arrivo; abbiamo sempre detto che la riforma elettorale era una delle più importanti ed è chiaro che non solo è in ballo la dignità del Pd ma anche la tenuta del governo”. Rispetto alla fiducia, “molto conterà anche la posizione delle altre forze politiche. Non ci dimentichiamo che altre forze politiche che hanno votato il medesimo testo al Senato oggi sembrano incoerentemente non volerlo fare più. Per esempio Forza Italia”.
Prenderà il via oggi alle 11.30 alla Camera dei deputati la prima conta per la nuova legge elettorale, preceduta come si sa da giorni di furiosa contestazione da parte di opposizioni e anche di parte del Pd. Ieri infatti scontro in aula tra il ministro Boschi e Renato Brunetta di Forza Italia, con il ministro che accusava Forza Italia di aver tolto l’appoggio all’Italicum dopo l’elezione di Mattarella e Brunetta che replicava dicendo che secondo lui il ministro non aveva colto per nulla i termini della questione. Aleggia poi la possibilità del voto di fiducia viste proprio le opposizioni, ma Renzi non vorrebbe giungere a tanto. Sono 140 gli emendamenti presentati in aula soprattutto dalla minoranza del Pd. Ieri Renzi ha inviato una lettera proprio a costoro sottolineando come se l’Italicum non dovesse passare il Pd farebbe la figura di non essere in grado di garantire il cambiamento dell’Italia. In ballo, ha detto ancora, la dignità del nostro partito. La minoranza però non ha gradito: “Dignità è un concetto profondo ed è offensivo usarlo a fini di polemica interna. Nessuno può dire che chi esprime un’opinione diversa colpisce la dignità di una comunità come il Pd” ha detto Sinistra Dem, il gruppo a cui fa capo Cuperlo. Sempre nel documento di Sinistra Dem si legge che l’eventuale fiducia sarebbe uno strappo gravissimo, un modo per mettere tutti con le spalle al muro.