“Ormai nel centrodestra i partiti sono più numerosi degli elettori. Fitto lancia Conservatori e Riformisti, ma mi domando chi lo voterà. Berlusconi è sempre più stanco di fare politica, all’orizzonte non si vedono nuovi leader, e del resto piuttosto che mandare allo sbaraglio la figlia Marina, il Cavaliere è disposto anche a chiuderla in cantina”. E’ l’analisi impietosa della situazione nel centrodestra da parte di Vittorio Feltri, editorialista ed ex direttore de Il Giornale. Raffaele Fitto, da qualche giorno uscito da Forza Italia, ieri ha ufficialmente presentato il suo nuovo soggetto politico.
Che cosa cambia per il centrodestra con la nascita dell’associazione di Fitto?
Non si sentiva il bisogno così urgente di un altro partito. Per gli elettori di centrodestra non vedo come sia possibile scegliere uno di questi partiti e fare confluire i loro voti in modo da farne prevalere uno. Non mi sembra che quella seguita da Fitto sia la strada giusta per rimettere insieme i cocci del vecchio centrodestra che nel 2008 aveva superato il 40%.
Quante probabilità ha Fitto di riuscire a dare fastidio a Emiliano in Puglia?
Nessuna. La Puglia è della sinistra e non c’è partita. Non penso che la Poli Bortone possa farcela, né che altri candidati del centrodestra abbiano delle chance.
Quali sono invece le ambizioni di Fitto in parlamento?
E’ possibile che riesca a raccogliere una pattuglia di deputati e senatori, perché so che in Parlamento ha un seguito. Non so però sinceramente a che cosa possa servire.
Fitto ha spiegato di fare riferimento ai conservatori inglesi. E’ un modello riproponibile in Italia?
Le differenza tra la situazione in Italia e nel Regno Unito sono molto importanti. Nel centrodestra italiano c’è una divisione che nasce da liti interne, ambizioni e fame di poltrone, e del resto al di fuori della Puglia Fitto non può contare su grandi appoggi.
Berlusconi intanto ha detto di essere fuori dalla politica ma continua a tenere comizi. Che cosa ha in mente?
Berlusconi è stanco di fare politica, visto anche come sono andate a finire le cose. Personalmente il Cavaliere ha subito numerose traversie e chiunque al suo posto sarebbe già morto qualche anno fa. Lui invece è ancora vivo e vegeto, ma che abbia ancora voglia di darsi da fare nella cucina politica mi sembra del tutto improbabile.
Come sarà il centrodestra senza Berlusconi?
Senza lui il centrodestra non farà altro che sfarinarsi e dissolversi. Casini è praticamente scomparso, Fini è ricercato a “Chi l’ha visto?”, Alfano si è ridotto con un partitino che al momento sulla base della nuova legge elettorale non avrà neanche una rappresentanza in Parlamento. Non credo che a Fitto possa toccare miglior sorte, anche se gli auguro di farcela. Ma non mi sembra che esistano i presupposti per un successo della sua iniziativa.
Chi sarà il successore del Cavaliere?
Berlusconi non ha ancora identificato una persona che sia in grado di prendere il timone del centrodestra. Anche perché non si tratta di una trasmissione ereditaria, i leader si auto-selezionano, emergono spontaneamente come è avvenuto con Renzi. L’attuale premier ha fato la sua battaglia, l’ha vinta e oggi è il padrone d’Italia.
E se invece Berlusconi stesse pensando di “incoronare” sua figlia Marina?
Questo lo si dice da anni e non è mai successo. Piuttosto che mandare la figlia in politica allo sbaraglio, Berlusconi preferirebbe chiuderla in cantina.
E’ stato Berlusconi ad avere in qualche modo tarpato le ali a tutti i potenziali nuovi leader del centrodestra?
No, questo lo escludo. I potenziali nuovi leader del centrodestra io non li ho mai visti, e in ogni caso le ali se le sono tarpate da soli. Basti pensare a quanti sono usciti con la presunzione di poter diventare alternativi a Berlusconi e sono scomparsi: Casini, Fini, Alfano e da buon ultimo Fitto. Mi dica lei quali chance avevano di diventare delle alternative a Berlusconi questi personaggi. Se le avessero avute sarebbero già diventati dei capi.
Salvini ha le doti per succedere a Berlusconi?
Su questo si fantastica un po’. Salvini indubbiamente ha dimostrato di essere molto abile nel raccogliere i voti dispersi del centrodestra, anche perché è capace di cavalcare alcuni temi che stanno a cuore a una parte cospicua dell’opinione pubblica. Ha ricevuto in eredità un partito moribondo e lo ha rivitalizzato portandolo al 15%. Sulle capacità di Salvini non si discute, ma di qui a diventare leader del centrodestra ce ne corre.
Che cosa gli manca?
Il voto moderato, che pure era una parte importante del centrodestra, non ha intenzione di seguire Salvini. In particolare al Sud, dove la Lega nord ha scoraggiato i meridionali che per molti anni si sono sentiti attaccati. Salvini potrà diventare fortissimo al Nord, e magari anche al Centro, ma senza il Sud non si vincono le elezioni.
A proposito di Sud, chi vincerà alle Regionali in Campania?
E’ una situazione talmente complessa che non è possibile fare previsioni su vincitori e sconfitti. L’elettorato campano è notoriamente umorale e il voto non è quasi mai molto limpido: si vota anche per interesse personale, e in Campania c’è un clima tale che non consente di intravvedere qualcosa di netto tra le nebbie.
Come vede invece la partita della Liguria tra Toti e la Paita?
Tutto sommato l’apparato della sinistra in Liguria è più forte rispetto a Forza Italia. La Paita si giova quindi di un’organizzazione più accurata e parte in vantaggio. Anche se la debolezza della candidata del Pd potrebbe molto agevolare Toti, e non mi stupirei se alla fine il candidato di Forza Italia ce la facesse.
(Pietro Vernizzi)