Con 316 sì, 137 no e 1 astenuto, l’aula della Camera ha dato il via libera al ddl Buona Scuola che adesso passa all’esame del Senato. I voti a favore sono arrivati da Pd, Scelta Civica, Area popolare, Per l’Italia-Centro democratico, Psi e Minoranze linguistiche, mentre hanno votato contro la riforma Forza Italia, M5S, Lega Nord, Sel, Fdi-An e Alternativa libera. “Siamo tutti un po’ stanchi, ma molto molto felici – ha commentato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini – Intendiamo offrire una scuola di qualità, aperta e inclusiva. Si conclude una maratona cominciata quasi un anno fa, che è stata, contrariamente a quanto si è voluto dire, anche inusuale per l’ascolto continuo di tutta la società”. Ma i sindacati non ci stanno e annunciano nuove mobilitazioni: “Con il voto di oggi non si chiude la battaglia, ma la battaglia continua”, ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso.
“Il blocco degli scrutini è un errore clamoroso. Penso che questa forma di protesta faccia male agli studenti e alle famiglie”. Lo ha detto Matteo Renzi intervenuto ai microfoni di Rtl 102.5 per spiegare che non mancheranno provvedimenti disciplinari contro chi protesterà in questo modo contro la riforma della scuola. “E’ una forma di sciopero e sullo sciopero ci sono delle regole, non faremo nulla di diverso che applicare le regole”. Poi Renzi si chiede come mai i sindacati non abbiano scioperato “quando al governo c’era la Fornero”, mentre “lo fanno contro la scuola che assume e contro il jobs act che porta posti di lavoro. Ce lo ricordiamo Landini, vero? Io la prossima settimana vado a Melfi per vedere in faccia i nuovi assunti”.
Dopo le polemiche e i dibattiti, è in programma oggi alla Camera il voto finale sul ddl Buona Scuola. Si avvia dunque alla conclusione l’esame del disegno di legge nell’aula di Montecitorio dove nella tarda serata di ieri, con 263 voti a favore, 122 no e 25 astenuti, è stato approvato l’articolo 10 della riforma che prevede un piano straordinario di assunzioni a partire da quest’anno di circa centomila docenti: si tratta in particolare dei vincitori del concorso del 2012 e degli iscritti nelle graduatorie a esaurimento.
E’ stato invece stralciato l’articolo 17, quello riguardante il 5 per mille che avrebbe permesso di destinare parte dell’Irpef agli istituti privati. “Il governo condivide le riflessioni espresse dalla maggioranza e si impegna, ritenendo validissimo il principio che introduce, a un successivo provvedimento, magari che affronti temi di natura fiscale”, ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini prendendo la parola in aula.
Proprio il ministro ha convocato per lunedì prossimo al Miur i sindacati che nella giornata di oggi si riuniranno per fare il punto della situazione e valutare la prossime mosse. “Il sindacato ha l’opportunità di dimostrare di essere una forza innovativa e non conservatrice”, ha detto Giannini ieri sera ospite a DiMartedì da Giovanni Floris. Questa notte intanto nuovo blitz dell’Unione degli Studenti davanti al Miur per protestare contro il ddl Buona Scuola. “La democrazia italiana sta subendo una forzatura gravissima e inaccettabile – ha detto Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – Il Governo Renzi, nonostante la forte e maggioritaria contrarietà espressa negli ultimi mesi, ci vuole dare una lezione di forza, approvando un provvedimento che non ha mai tenuto conto dei bisogni e delle voci del Paese reale”.