“I magistrati sono gli squadristi dei poteri forti. L’annientamento della politica apre lo spazio ai grandi potentati economici che ormai non hanno più alcun contropotere in grado di ostacolarli”. Piero Sansonetti, direttore del quotidiano Il Garantista, commenta così le due novità giudiziarie che rischiano di sconvolgere la campagna elettorale a pochi giorni dal voto per le Regionali. Da un lato la lista degli impresentabili stilata dalla Commissione Antimafia, dall’altra la decisione della Cassazione di rimandare la decisione sul caso De Magistris al giudice ordinario anziché al Tar.



Chi è l’antagonista di Renzi in queste elezioni regionali?

L’antagonista di Renzi da un punto di vista oggettivo è sempre Berlusconi. Salvini deve vincere in Veneto, ma per il resto non ha altri obiettivi. Il Cavaliere invece si gioca fino in fondo la sua partita e se finisce 4-3 ritorna in pista. Da un punto di vista soggettivo invece il nemico di Renzi è se stesso, in quanto il premier può vincere o perdere. Se Renzi perde si riapre una grande partita a destra e Berlusconi a questo punto ha molte carte da giocare.



Nicola Porro ha invitato Renzi e Berlusconi a un faccia a faccia a “Virus”. Secondo lei che cosa avrebbero da dirsi?

Renzi attaccherebbe sulla rottura del patto del Nazareno, rinfacciando a Berlusconi di essere stato contraddittorio rispetto alle sue stesse scelte. Il Cavaliere invece rimprovererebbe al premier il fatto che il suo governo sia al di fuori delle regole della democrazia. Sottolineerebbe cioè che Renzi, pur non essendo stato eletto, sta facendo riforme costituzionali che cambiano le regole del gioco violando i principi sacri della democrazia.

Con l’intervento su De Magistris e la lista degli impresentabili i pm sono tornati a gestire la politica?



Mancano pochi giorni al voto, che i pm scendessero in campo era scontato. I magistrati in campagna elettorale sono sempre il primo partito, poi vengono Renzi, Berlusconi e gli elettori. La lista degli impresentabili del resto è tra il ridicolo e il preoccupante. Tornano in auge le liste di proscrizione dei tempi di Cicerone e di Silla. Non le chiamerei in altro modo, le liste dei pm sono prive di qualsiasi appiglio giuridico, vi compaiono anche candidati che sono stati assolti da ogni accusa e la cui unica colpa è il fatto di stare antipatici a Rosy Bindi. E’ un fatto che non ha nulla a che vedere con la politica e con la democrazia, spero che i partiti reagiscano e che la Bindi sia rimossa, visto che oltretutto di mafia non sa nulla. Ma temo che tutto ciò non avverrà.

Che cosa ne pensa del fatto che a intervenire sia la Commissione Antimafia?

Ormai è una commissione sovversiva e andrebbe sciolta al più presto. E’ un organismo impazzito che fa cose del tutto al di fuori della legge, si assume poteri che non ha e vuole decidere le elezioni. Quando mi interrogarono volevano decidere il modo in cui dirigevo il giornale. L’unica cosa veramente impresentabile è la lista della Commissione Antimafia.

La sentenza della Cassazione su De Magistris creerà problemi a De Luca?

Sì, perché il messaggio agli elettori è che se votano De Luca il loro voto sarà inutile. L’elettore in questo modo non conta più nulla, e del resto già prima in Italia contava pochissimo. Davvero della sostanza della democrazia non è rimasto quasi nulla. Di solito la caduta della democrazia comporta una caduta della stessa libertà, in questo caso a essere ristretta è stata solo la prima ma non la seconda. Siamo un Paese libero ma del tutto privo di democrazia.

 

A che cosa mirano i pm?

I pm si illudono di comandare ma in realtà sono essenzialmente uno strumento dei poteri economici. I magistrati hanno raso al suolo la politica, che poteva governare per conto del popolo. L’annientamento della politica apre lo spazio ai grandi potentati economici che ormai non hanno più alcun contropotere in grado di ostacolarli. I magistrati sono stati gli squadristi dei poteri forti.

 

La situazione che si è creata danneggerà Renzi?

In Campania danneggerà De Luca, in Puglia non danneggerà nessuno perché comunque avrebbe vinto Emiliano. Alla fine non cambierà moltissimo, ma i magistrati hanno voluto lanciare un avvertimento: “Noi ci siamo e vi possiamo colpire in qualunque momento”.

 

Si è parlato di 7-0, 5-2, 4-3. Come finirà?

Finirà con un “pareggio”, cioè con un 5-2. Il centrodestra confermerà Campania e Veneto e il centrosinistra tutte le altre. Un 6-1 o un 4-3 determinerebbe la vittoria dell’uno o dell’altro.

 

(Pietro Vernizzi)