Gian Mario Spacca è il presidente uscente della Regione Marche dal 4 aprile 2005 e si ricandida nelle elezioni regionali 2015 in programma domenica 31 maggio. Nato il 16 febbraio 1953, si è iscritto alla facoltà di Scienze politiche alla Sapienza di Roma laureandosi nel 1976 in Diritto e procedura penale (relatore di tesi il professor Aldo Moro). Dopo aver frequentato corsi di specializzazione in aree economiche e sviluppo, nel 1979 divenne dirigente dell’ufficio studi all’interno della Merloni Finanziaria e successivamente, nel 1982, entrò a far parte del consiglio direttivo della Fondazione Aristide Merloni. Ricoprendo questo ruolo (fino al 1990), si occupò di coordinare le attività culturali e di ricerca promosse dalla fondazione. Tra gli incarichi ricoperti vi era il ruolo di direttore responsabile della rivista Economia Marche, stampata dalla casa editrice “Il Mulino”. Lasciato l’incarico, Gian Mario Spacca venne eletto nel 1990 consigliere regionale, con l’incarico, tra l’altro, di presiedere la Commissione Urbanistica e Ambiente. Inoltre, fu nominato assessore con le deleghe per l’Artigianato, l’Industria, il Lavoro e la Formazione Professionale. Dal 1993 al 2000 è stato Vice Presidente della Fondazione Gioventù Chiesa e Speranza, organizzazione che promuove le giornate mondiali della Gioventù. Rieletto consigliere regionale nella 1995, fu riconfermato assessore con la delega alle Attività produttive. Rieletto per la terza volta consigliere regionale nel 2000, ebbe l’incarico di vicepresidente della Regione. Alle elezioni amministrative regionali del 4 aprile 2005 Gian Mario Spacca si presentò come candidato per la coalizione L’Unione per le Marche per la poltrona di Presidente di Regione, risultando eletto con il 57.75% dei voti. Il 23 aprile 2009 riceve la nomina a membro dell’ARLEM Assemblea Euromediterranea, mentre il 4 dicembre 2010 è stato nominato commissario delegato per la Protezione Civile in occasione del Congresso Eucaristico 2011, svoltosi tra il 3 e l’11 settembre 2011 nella Provincia di Ancona. Per quanto riguarda i suoi impegni in ambito europeo, Gian Mario Spacca, entrato a far parte del Comitato delle Regioni dell’UE, è stato nominato nel 3 febbraio 2011 relatore del Comitato delle Regioni (organismo che rappresenta i gruppi politici del Parlamento europeo) per esporre la richiesta di parere Cooperazione territoriale nel Mediterraneo attraverso la macroregione Adriatico-Ionica. Nel 2013, il 31 gennaio, è stato eletto alla presidenza dell’Intergruppo Adriatico-Ionico, sempre all’interno del Comitato delle Regioni d’Europa, ed il 30 maggio dello stesso anno è stato eletto alla guida della delegazione italiana a Bruxelles. Proprio a Bruxelles, il 3 luglio 2013, ha ricevuto il European Entrepreneurial Regions 2014 (cioè il Premio Regione Imprenditoriale Europea), riconoscimento con cui il Comitato delle Regioni riconosce l’impegno particolare delle regioni in Europa nello spirito imprenditoriale e nell’ambito dell’innovazione. Nel 2014 Gian Mario Spacca ha lasciato il PD per fondare la lista Marche 2020, per cui si è ricandidato per la terza volta alla Presidenza della Regione Marche.



Gian Mario Spacca si candida per la rielezione come Presidente della Regione Marche alla testa della lista Marche 2020, sostenuto dal partito Forza Italia. La spaccatura con il Partito Democratico è avvenuta in seguito alla decisione di Gian Mario Spacca di candidarsi per la terza volta alla Presidenza della Regione Marche. Oltre che da Forza Italia, è sostenuto anche da Area Popolare e DC.



Nel programma di governo presentato da Gian Mario Spacca il lavoro ha un ruolo fondamentale. Il rilancio dell’occupazione si basa sulla ripresa e sulla crescita della regione, sostenendo lo sviluppo delle aziende e la creazione di nuovi posti di lavoro. L’obiettivo sarà raggiunto attraverso misure che comprendono: incentivi alle aziende per favorire le nuove assunzioni (emissione di mini bond e creazione di una Finanziaria Regionale utilizzando fondi europei); il sostegno economico per favorire la creazione di nuove imprese (con la defiscalizzazione delle spese sostenute nel campo della ricerca e dello sviluppo); utilizzo dei fondi europei per migliorare la competitività “intelligente” del settore manifatturiero e per effettuare investimenti per sviluppare l’agricoltura, il turismo, l’ambiente, e la cultura; il rafforzamento della collaborazione in rete (creazione di una piattaforma informatica per promuovere le produzioni regionali) e del sistema di università, enti di ricerca ed imprese, attraverso progetti di “specializzazione intelligente”. In più, il rilancio dell’occupazione verterà sul Progetto giovani, attraverso progetti di orientamento, apprendistato (su modello tedesco), progetti di integrazione tra scuola e lavoro, start-up, voucher, il rafforzamento del diritto allo studio, l’erogazione dei prestiti d’onore e una fiscalità molto vantaggiosa a favore di nuove imprese create da giovani, e la ristrutturazione del sistema formativo e dell’impiego. Infine, il programma di governo prevede progetti di sviluppo e di tutela dei servizi del settore terziario, coinvolgendo i professionisti nella loro realizzazione. Altri punti sono la semplificazione (con il dimezzamento delle leggi e dei regolamenti regionali, oltre che dei tempi necessari per i procedimenti amministrativi per cittadini e imprese), sanità e sociale (eliminazione delle liste d’attesa, riorganizzazione dei Pronto Soccorso e dei punti di primo intervento, creazione di strutture di cura e accoglienza per patologie invalidanti, sostegno diretto alle famiglie con minori, disabili e anziani). Infine, il programma prevede il rafforzamento delle infrastrutture (con la creazione di una piattaforma logistica internazionale per lo sviluppo della Macroregione Adriatico Ionica, ed il potenziamento dell’Aeroporto delle Marche), la sicurezza (contro i rischi naturali e la criminalità) ed i servizi. Tra questi ultimi vi sono l’agevolazione del trasporto pubblico locale, il progetto Marche smart wi-fi, il sostegno alle filiere istituzionali degli Enti locali, e gli incentivi alla fusione ed alle unioni tra i comuni.

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