Nato il 18 Giugno del 1963 consegue la laurea in Scienze Politiche nel 1992. Poco meno che trentenne fonda la Società Cooperativa Atlante, finalizzata al restauro archeologico e alla formazione degli studenti, di cui oggi è presidente. Si dimette dalla carica di vice-presidente della Camera di Commercio di Grosseto e si candida come Presidente Regionale alle elezioni del prossimo 31 Maggio.
La candidatura di Lamioni è appoggiata dalla lista “Passione Toscana”, in cui confluiscono NCD e UDC. Anche la lista civica “Uniti per Calci” ha manifestato il proprio sostegno per il candidato, così come il “Movimento civico per Castiglione”. Si configura quindi un appoggio largamente condiviso sia sotto il profilo politico che dal punto di vista civico. Lamioni rappresenta, a detta dei sostenitori, la scelta più appropriata per porre al centro del quadro politico la regione Toscana. Federica Ambrogi, coordinatrice del Movimento Civico per Castiglioni, auspica la vittoria di Lamioni per rilanciare una regione spesso bistrattata dai partiti politici tradizionali, più interessati al plauso nazionale che alle questioni regionale. L’aver ricoperto la carica di vice-presidente della camera di Commercio, viene visto dai sostenitori di Lamioni come un ottimo punto di partenza per la rivalutazione economica del territorio.
Cavalcando l’onda della necessità di cambiamento, richiesta a gran voce, Lamioni si autodefinisce come l’alternativa di centro-destra a quello che lui definisce il regime di Rossi (presidente della Regione Toscana dal 2010 ricandidato alle elezioni 2015). Non è infatti un mistero che la Toscana sia tendenzialmente ritenuta una delle regioni rosse, baluardo della sinistra. Lamioni rivolge il suo messaggio politico ai cittadini che, secondo lui, auspicano da tempo una valida alternativa alla sinistra e a tutti coloro i quali hanno scelto l’astensionismo come espressione della propria insofferenza alla politica. Punto focale del suo programma è la guerra serrata alla mala-amministrazione, per restituire ai cittadini la serenità di un governo teso a migliorare le condizioni di vita del singolo e della collettività. Nei punti programmatici di Lamioni vi è sicuramente la necessità di restituire impulso al commercio, così da porre un freno alla schiacciante crisi che colpisce le aziende toscane. Lamioni si concentra ovviamente anche sul Turismo come indotto essenziale per l’economia regionale e non tralascia il tema immigrazione, puntando il dito sui costi di quella che il candidato taccia come “falsa solidarietà”. Il suo piano politico, dice, “è concentrato sulla valorizzazione, totale e completa di tutti i territori toscani, e non della sola città di Firenze, per anni posta al centro della vita politica regionale a discapito delle zone meno centrali”. L’imprenditore, approdato alla politica, si propone insomma di ridare impulso alle piccole e medie imprese che possono trainare lo sviluppo della propria regione e creare ricchezza per i propri cittadini, senza però mettere in secondo piano il bisogno di sicurezza di una delle regioni più interessate dai flussi migratori degli ultimi anni. Nella campagna elettorale Lamioni non risparmia nemmeno gli esponenti di centrodestra, e se attacca Rossi per la gestione della sanità, critica chi, all’opposizione, ha fatto, secondo lui, ben poco per cambiare la situazione.