Giovanni Maggi, classe 1947 (68 anni), è candidato alle elezioni regionali della Regione Marche in qualità di presidente della Regione. Libero professionista ha lavorato con alcune multinazionali nel settore delle comunicazioni. È membro del Movimento 5 Stelle dalla fine del 2008 e da quel momento, specie dalle successive amministrative dell’anno successivo, si è occupato di comunicazione del movimento e di curare la gestione della comunicazione dei consiglieri comunali del movimento.
Il nome di Giovanni Maggi non è nuovo nella storia della regione Marche, nel suo passato politico c’è l’impegno nel Partito Radicale, del quale è stato pioniere e fondatore della sede di Ancona e dalla quale ha avviato, curato e seguito le campagne per i referendum si diritti civili. Egli inoltre è noto anche per una curiosità: negli anni Settanta ha fondato, insieme ad altri, Radio Arancia, una delle emittenti di maggior successo nel panorama non solo anconetano, ma di tutta la regione Marche.
Giovanni Maggi è sostenuto dal Movimento 5 Stelle di Peppe Grillo, scelto tramite apposita votazione online. Il candidato grillino è stato, tra tutti i partecipanti delle Regionarie (le votazioni online del Movimento 5 Stelle), quello che ha vinto nella propria regione con il minor numero di voti. Ne sono stati infatti sufficienti duecento, con una percentuale del 13% per garantirgli la possibilità di correre alle elezioni come presidente della regione Marche.
Giovanni Maggi propone un programma basato su onestà e lavoro, soprattutto il lavoro che anche nelle Marche, un po’ come in tutta Italia, ha raggiunto livelli preoccupanti e non più sostenibili. Il programma elettorale su cui ha fondato la campagna elettorale svolta sul territorio marchigiano verte principalmente su quelle tematiche care al Movimento 5 Stelle anche a livello nazionale. È il rifiuto deciso e categorico di tutta quell’impostazione politica, tra destra e sinistra (entrambe respinte in maniera netta), che ha animato e guidato la politica italiana degli ultimi decenni. Ha messo nel proprio programma per le regionali la salvaguardia della dignità e della salute di tutti coloro che vivono nelle Marche, ma perché questo si possa realizzare bisogna da subito combattere e denunciare i parassiti della disonestà e della corruzione.