Luca Ceriscioli è il candidato del centrosinistra, sostenuto dal Partito Democratico, nelle elezioni regionali 2015 nelle Marche. Nato a Pesaro il 15 marzo 1966, è professore di matematica all’Istituto tecnico industriale di Urbino. Dopo aver militato nel Partito Democratico della Sinistra (PDS) per il quale ha ricoperto il ruolo di segretario comunale di Pesaro, ha aderito ai Progressisti. Nel 1995 è stato appunto eletto presidente della IV circoscrizione del comune di Pesaro proprio per i Progressisti, per poi essere eletto assessore comunale di Pesaro nel 1999. Ha ricoperto la carica fino al 2004, con delega ai Lavori pubblici e per le politiche per la collettività ed il territorio. Nel 2004 è stato eletto sindaco di Pesaro al primo turno (elezioni del 12 e 13 giugno) ottenendo il 56,1% dei voti, ed è stato riconfermato alle elezioni del 2009 (6 giugno e 7 giugno) al primo turno. Ha ricoperto la carica fino al 2014, e nel 1 marzo 2015, dopo aver aderito al Partito Democratico, ha vinto le primarie interne del PD marchigiano per designare il candidato ufficiale alla Presidenza della Regione Marche.



Luca Ceriscioli risulta il candidato ufficiale del Pd nella Regione Marche, avendo vinto le primarie del partito a marzo di quest’anno. La sua candidatura a Presidente della Regione Marche è sostenuta dal Partito Democratico, dalla lista Uniti per le Marche e dalla lista Popolari Marche-Udc. I Popolari per l’Italia, infatti, hanno deciso di sostenere Ceriscioli a gennaio di quest’anno. La decisione è stata presa dal coordinamento regionale del partito, e nella stessa sede è stato deciso di formare una lista con l’Udc. Al di fuori dei partiti, Luca Ceriscioli ha raccolto anche il sostegno della campionessa di fioretto Valentina Vezzali, parlamentare di Scpl, che ha sostenuto che in tal modo “le Marche non saranno più il fanalino di coda negli investimenti nelle politiche sportive”. Inoltre, la candidatura di Ceriscioli alle primarie del centrosinistra era stata sostenuta da un appello firmato da una cinquantina di sindaci delle cinque provincie delle Marche.



Il programma di Luca Ceriscioli, già presentato a grandi linee durante le primarie del centrosinistra, si articola soprattutto sui temi Salute, Sviluppo e Burocrazia. Sul primo punto aveva auspicato un coinvolgimento dei sindaci basato sul modello dell’Emilia Romagna, mentre per lo sviluppo aveva promesso la fine degli investimenti a pioggia per realizzare una nuova pianificazione strategica in base alle reali esigenze dei territori, anche dal punto di vista del lavoro. Inoltre, per quanto riguarda la burocrazia, aveva assicurato uno snellimento delle pratiche burocratiche, eliminando i metodi antiquati. Nello specifico, il programma di Luca Ceriscioli prevede i seguenti punti. Salute: attraverso la concertazione con i sindaci per quanto riguarda i presidi sanitari e l’utilizzo delle risorse. Inoltre, si dovrà assicurare l’equita` distributiva a livello locale e regionale, l’accessibilita` ai servizi e la riduzione dei tempi d’attesa; Cultura: con la valorizzazione del patrimonio storico artistico della regione, attraverso una pianificazione e l’attuazione di strategie coordinate, in modo che la cultura ed il territorio diventino centrali per lo sviluppo della regione; Partecipazione dal basso: saranno coinvolti nelle decisioni e nella realizzazione dei programmi i sindaci, le associazioni di categoria ed i cittadini; Trasparenza: sarà migliorata l’accessibilità da parte di cittadini ed imprese alle opportunità offerte dalla Regione, le leggi saranno rese facilmente interpretabili e le pratiche burocratiche saranno snellite; Cambiamento: attraverso la realizzazione di nuovi progetti ed idee per affrontare mutamenti istituzionali, economici e sociali profondi; Lavoro: attuazione di politiche del lavoro incisive, dato che le Marche sono una delle regioni più colpite dalla crisi economica e che i livelli di disoccupazione (soprattutto giovanile) sono allarmanti. Gli interventi si baseranno sugli investimenti pubblici; sul riordino dei Confidi e sull’accesso agevolato al credito per finanziare progetti innovativi e tecnologicamente avanzati; sulla defiscalizzazione delle spese effettuate dalle imprese che investono nei temi e nei settori della ricerca, della qualità, dello sviluppo e dell’innovazione; sul rilancio economico e sociale delle aree montane ed interne; sulla valorizzazione della cultura, del turismo e del food economy come settori per una nuova crescita economica; sugli incentivi all’export e all’internazionalizzazione (effettuata in concreto a livello nazionale) per l’intero sistema produttivo; sulla riconversione e sulla riqualificazione di siti industriali e artigianali dismessi; Diritto allo studio: anche universitario, con un’attenzione particolare alla scuola, alla formazione e all’educazione; Pianificazione strategica: attraverso una ristrutturazione della struttura organizzativa dell’ente, in modo che sia al servizio di un progetto ed orientata a degli obiettivi; Sobrietà e spending review; Servizio al cittadino; Colmare il deficit infrastrutturale della Regione: completamento del sistema dei trasporto (strade, porti, ferrovie, interporto, aeroporto, piste ciclabili) e della rete digitale. Welfare: unendo le esigenze di sviluppo sostenibile con quelle per una buona qualita` di vita, la riduzione delle disuguaglianze, i diritti all’istruzione, alla casa, alla salute ed alla dignita` della persona; Semplificazione di leggi, regolamenti e procedure: consentiranno di ridurre i tempi dei procedimenti amministrativi.

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