Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la nuova legge elettorale approvata in via definitiva il 4 maggio scorso a Montecitorio. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l’Italicum entrerà ufficialmente in vigore ma  si applicherà per le elezioni della Camera dei deputati a decorrere dal primo luglio 2016. Questa mattina era stato Matteo Renzi a pubblicare su Twitter la foto in cui firma il testo della legge: “Una firma importante. Dedicata a tutti a quelli che ci hanno creduto, quando eravamo in pochi a farlo”, ha scritto il premier.



Il presidente di Legautonomie e sindaco di Pisa, Marco Filippeschi si è espresso riguardo al doppio turno parlando di “una conquista da difendere”: “Ha dato stabilità al governo delle città. Ho letto che si studierebbe di promuovere un referendum contro la nuova legge elettorale – afferma l’amministratore toscano – considerata ‘uno strappo alla democrazià: si tratta di giudizi insostenibili, indimostrabili e fatti all’insegna dell’antipolitica. Si vorrebbe abrogare la conquista del doppio turno. Noi sindaci abbiamo qualcosa da dire e un’esperienza positiva da difendere. Il doppio turno, con ballottaggio, è il metodo che ha dato stabilità al governo delle città, con la riforma elettorale più riuscita e apprezzata dai cittadini. Qui siamo all’autolesionismo, si tornerebbe all’opacità e all’indecisionismo, con un paese ancora sull’orlo del baratro, pur di difendere un sistema che rende quasi impossibile fare scelte di cambiamento e dare responsabilità chiare alla politica”. Per il presidente di Legautonomie la riforma del Parlamento è assolutamente necessaria e va migliorata, non snaturata: “Credo che i cittadini capiscano qual è la sfida e abbiano pochi dubbi. Noi sindaci diremo chiaro quello che pensiamo”.



Dopo aver superato il voto finale alla Camera, la nuova legge elettorale arriverà in giornata sulla scrivania di Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica dovrà valutare il testo ed eventualmente porre la sua firma per la definitiva promulgazione. Nonostante i malumori delle opposizioni, non sembrano esserci motivi che possano spingere il Capo dello Stato a non firmare: rispetto al Porcellum definito incostituzionale dalla Consulta, infatti, l’Italicum pone al 40% la soglia per accedere al premio di maggioranza, “accorcia” le liste bloccate e permette di indicare fino a due preferenze. Per rinviare una legge al Parlamento, Mattarella dovrebbe invece ravvisare “una manifesta incostituzionalità” che non sembra esserci. In attesa della decisione del Capo dello Stato, Matteo Renzi festeggia la vittoria politica ottenuta lunedì con l’approvazione: “Una firma importante. Dedicata a tutti a quelli che ci hanno creduto, quando eravamo in pochi a farlo”, ha scritto il presidente del Consiglio su Twitter pubblicando una foto in cui firma il testo della legge.



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