“Quella tra noi e la Lega è una competizione stimolante. L’Italicum è una legge che, per essere competitivi, obbliga a stare insieme; al netto delle intenzioni del momento, da questo punto di vista ci potrebbero essere tutti i presupposti, anche numerici, per pensare a ricostituire un centrodestra che vince”. Lo afferma Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, commentando le possibili conseguenze politiche dell’Italicum. Mentre il segretario della Lega nord, Matteo Salvini, intervistato da La Stampa ha dichiarato: “Listone di centrodestra con Forza Italia? Mai. Non mi sciolgo in niente, non faccio il partito unico, non faccio gli errori che hanno fatti gli altri”.
Che cosa ne pensa dell’ipotesi di un referendum sull’Italicum?
Il referendum è una legittima iniziativa che ha delle sue regole. Nel momento in cui ci fosse la richiesta da parte di un numero di cittadini sufficienti per garantire la legittimazione ad una scelta referendaria, credo che nessuno potrà dire alcunché. Il referendum ha bisogno di sensibilità condivise, che se ci sono, legittimano la consultazione popolare.
Intanto la Lega nord è avanti nei consensi rispetto a Forza Italia. Come vede questo fatto nell’ottica della nuova legge elettorale?
Se questo serve per tirare la volata va bene. Nel ciclismo su pista essere dietro l’altro contendente è spesso un vantaggio. In questo caso, qualche punto di distacco stimola la competitività e può portare il centrodestra a quel salto di qualità comune di cui c’è bisogno.
E’ pensabile una lista unica di centrodestra?
Questa è una legge che ci obbliga a stare insieme, e da questo punto di vista ci sono tutti i presupposti per pensare a ricostituire un centrodestra attrattivo. Al netto delle dichiarazioni dell’oggi, non credo che i numeri si offenderebbero.
A proposito di numeri, Renzi ha i senatori per andare avanti con la riforma del Senato?
Ritengo che si debba essere cauti, perché tante volte si è detto che Renzi avrebbe avuto problemi e poi i la maggioranza, improvvisamente, c’è stata. Le previsioni sui numeri sono sempre un azzardo…
Come si comporterà Forza Italia per quanto riguarda la riforma del Senato?
Durante il Patto del Nazareno abbiamo anche votato quello che non ci piaceva, mentre ora abbiamo deciso di votare solo quello che ci piace. La transazione del Nazareno è notoriamente venuta meno. Ciononostante , prediligo una opposizione moderna, dialogante, che su temi condivisibili dica costruttivamente la sua, non sia contro a prescindere, per il gusto di farlo, che distingua le leggi giuste da quelle sbagliate.
Le riforme istituzionali limitano la democrazia in Italia?
Io sono critico nei confronti della fiducia imposta dal Governo all’Aula, in quanto ritengo che fosse un diritto del Parlamento discutere la riforma della legge elettorale. Il ricorso al voto di fiducia non è stata una buona scelta. Poi chi ha i numeri vince, è questa la sana regola della democrazia. Per avere numeri “corretti” ci vuole però un metodo di pari livello.
Berlusconi in questo momento ha le idee chiare o va avanti alla giornata?
Berlusconi è sempre sul pezzo. Non mi è mai sembrato in dismissione e meno che mai in … quiescenza.
Qual è il suo progetto politico?
Il progetto politico è mantenere in Italia una grossa componente di centrodestra a mezzo di un partito sul modello di quello repubblicano, made in USA. Il partito dei moderati, che astutamente Renzi cerca di sottrarre al centrodestra, va alimentato, incoraggiato, ripreso.
Esiste anche un problema generazionale in Forza Italia?
La politica ha certamente bisogno di volti più giovani e capaci al tempo . Ma l’esperienza è valore irrinunciabile. E’ un po’ come nelle squadre di calcio, dove ci devono essere sia fuoriclasse sia giovani talentuosi della primavera che crescono.
Ritiene che Renzi stia risolvendo i problemi economici dell’Italia?
No. I dati sulla disoccupazione fino a tutto il 2016 sono drammatici e martedì la stessa Commissione Ue ha espresso diverse perplessità sull’Italia. Non mi sembra che ci siano le condizioni per essere ottimisti. Nessuno si augura il male del Paese, ma il bene potrebbe avere un’altra faccia , e meritare altra strategia e terapia,rispetto a quella attuale.
(Pietro Vernizzi)