Le elezioni regionali nelle Marche sono un po’ men o amare per Antonio Baldelli, candidato nelle file di Fratelli d’Italia nella provincia di Pesaro. L’uomo ha infatti raccolto 4.850 preferenze, risultando così il candidato più votato del centrodestra. Tuttavia non è risultato eletto, a differenza di Elena Leonardi, sempre di Fratelli d’Italia, che è entrata in consiglio regionale con poco più di 900 preferenze. La legge elettorale marchigiana ha quindi penalizzato Baldelli, che però ha ringraziato i suoi numerosi elettori.
Chiusi i seggi e terminato lo spoglio delle schede, anche nelle Marche è tempo di pensare alla composizione del nuovo consiglio regionale. Una prima distribuzione, non ancora ufficiale, è stata fornita dal Corriere Adriatico che parla di trenta seggi di consigliere regionale attribuiti nelle circoscrizioni elettorali provinciali. A Macerata, secondo quanto riportato dal quotidiano, per il Pd sono stati eletti Angelo Sciapichetti e Francesco Micucci, per la Lega Luigi Zura Puntaroni, per il Movimento 5 Stelle Sandro Bisonni, per Fratelli d’Italia Elena Leonardi e i Popolari Marche-Udc Luca Marconi.
Ad Ancona per il Pd sono eletti Fabrizio Volpini, Manuela Bora, Antonio Mastrovincenzo, Gianluca Busilacchi, Enzo Giancarli, per la Lega Nord Sandro Zaffiri, per l’M5S Gianni Maggi e Romina Pergolesi. Un seggio anche per la lista Uniti per le Marche con Moreno Pieroni.
A Fermo il Pd elegge Fabrizio Cesetti e Francesco Giacinti, mentre per la Lega Nord entra in consiglio Marzia Malaigia e per Forza Italia Jessica Marcozzi.
Ad Ascoli per il Pd sono stati eletti Anna Casini e Fabio Urbinati, per Forza Italia Piero Celani e per l’M5S Peppino Giorgini.
A Pesaro il Pd elegge Andrea Biancani, Renato Claudio Minardi, Gino Traversini e Federico Talè, il Movimento 5 Stelle Piergiorgio Fabbri e Marche 2020 Mirco Carloni. Infine per Uniti per le Marche entra in consiglio Boris Rapa.
Luca Ceriscioli è il nuovo presidente della regione Marche, succede a Gian Mario Spacca che aveva governato per ben dieci anni e a capo di una giunta di centrosinistra mentre questa volta si è candidato con Forza Italia. Ceriscioli era il candidato del centrosinistra coalizione che ha ottenuto un totale di 251.050 voti pari al 41,07%. Nel dettaglio il Pd ha ottenuto 186.357 voti pari al 35,13%; la lista Uniti per le Marche 26.677 voti (5,03%); Popolari Marche-Udc 18.109 voti (3,41%). Secondo partito delle Marche è clamorosamente il Movimento cinque stelle che ha evidentemente approfittato delle spaccature del centrodestra. Giovanni maggi ha ottenuto 133.178 voti pari al 21,78% mentre il M5S lista ha ottenuto 100.202 voti (18,89%). Al terzo posto Francesco Acquaroli che ha ottenuto 116.047 voti pari al 18,98% mentre i partiti che lo sostenevano hanno ottenuto la Lega Nord 69.065 voti (13,02%) e Fratelli d’Italia 34.538 voti (6,51%). Quindi Gian Mario Spacca con 86.848 voti (14,21%). Nella sua coalizione Forza Itali aha preso 49.884 voti (9,40%); Marche 2020 Area popolare 21.049 voti (3,97%) e Democrazia cristiana 4388 voti (0,83%). Infine Edoardo Mentrasti con 24.213 voti (3,96%) e la su alita Altre Marche sinistra unita 20.266 voti (3,82%).
“Provo un misto tra soddisfazione e senso di responsabilità”. Lo ha detto il nuovo governatore delle Marche Luca Ceriscioli che, avendo superato il 40% in queste elezioni regionali, può contare sulla maggioranza piena e diciotto consiglieri: “Non ci mancano certo i numeri ma siamo disponibili ad aprire il dialogo con tutti sulle singole cose”, ha detto a La Repubblica. Soddisfatto anche lo sfidante Francesco Acquaroli (Lega Nord e Fratelli d’Italia): “Si può ripartire per costruire un centrodestra con progetti chiari, decisi, a favore del territorio con tutti coloro che sono interessati a realizzare qualcosa di alternativo al centrosinistra – ha detto – Siamo pronti anche riprendere il dialogo con Forza Italia, ma con la chiarezza”.
Le elezioni regionali nella Marche hanno visto la vittoria di Luca Ceriscioli (41,1%), davanti a Gianni Maggi (21,8%). Il centrodestra diviso è stato quindi ampiamente sconfitto. Ciò nonostante Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, esprime soddisfazione per il terzo posto ottenuto da Francesco Acquaroli, candidato di Fratelli d’Italia e Lega Nord, che con il 19% è riuscito a fare meglio di Gian Mario Spacca (14,2%), sostenuto da Forza Italia e Area popolare. “Stracciato il candidato del trasformismo”, ha scritto Storace su Twitter.
Verdetti definitivi per le elezioni regionali nelle Marche, dove lo spoglio delle schede si è concluso. A livello di partito il Pd conquista il 35,1% dei voti e il Movimento 5 Stelle risulta la seconda lista votata con il 18,9%. La Lega Nord (13%) fa meglio di Forza Italia (9,4%) e Fratelli d’Italia (6,5%). Uniti per le Marche supera il 5%, mentre Marche 2020-Area popolare si ferma al 4%. Altre Marche-Sinistra conquista il 3,8%, mentre Popolari Marche Udc il 3,4%. Chiude la Democrazia Cristiana con lo 0,8%. Tra i candidati Presidente, confermata la vittoria di Luca Ceriscioli (41,1%) davanti a Gianni Maggi (21,8%). Francesco Acquaroli chiude con il 19%, mentre Gian Mario Spacca al 14,2%. Edoardo Mentrasti conquista il 4%.
Pronti a riprendere il dialogo con Forza Italia: lo dice il candidato di Fratelli d’Italia e Lega nord Francesco Acquaroli che nelle Marche ha ottenuto il 18,99% delle preferenze. L’ex governatore della regione Gian Mario Spacca invece si era candidato con Forza Italia e ha ottenuto il 14,2% dei voti. Insieme le due formazioni di centrodestra avrebbero ottenuto il 32% circa dei voti non abbastanza per vincere (Ceriscioli del centrosinistra ha ottenuto il 41%) ma almeno giungere secondi, visto che il Movimento cinque stelle ha ottenuto il 21% dei voti ed è adesso il secondo partito. “Si può ripartire per costruire un centrodestra con progetti chiari, decisi, a favore del territorio con tutti coloro che sono interessati a realizzare qualcosa di alternativo al centrosinistra”.
“Ha vinto il cambiamento. Abbiamo un presidente una maggioranza e un programma. Da domani al lavoro e tutti ci confronteremo e lavoreremo per il bene della comunità marchigiana. Alto astensionismo dovuto alla situazione difficile di questi anni che si traduce in una rottura di fiducia e noi dovremmo recuperla”. Così il candidato del Pd e del centrosinistra Luca Ceriscioli, eletto nuovo governatore delle Marche con il 41,05% dei consensi (dati quasi definitivi, 1.582 sezioni scrutinate su 1.583). “Un bel carico di responsabilità tradurre in risultati il programma”, ha aggiunto su Twitter. Nettamente sconfitto il governatore uscente Gian Mario Spacca che in queste elezioni era alla ricerca del terzo mandato: a scrutini ormai conclusi è addirittura quarto al 14,21% dopo Giovanni Maggi del Movimento 5 Stelle (21,79%) e Francesco Acquaroli (FdI-An) al 18,99%.
Luca Ceriscioli estromette Gian Mario Spacca dalla guida delle Marche dopo ben 25 anni di governo venendo eletto a larga maggioranza governatore. Ecco il responso dei primi risultati delle elezioni regionali 2015 per la regione Marche. Il candidato del centrosinistra ottiene infatti oltre il 40% delle preferenze lasciando tutti gli altri molto distanziati. Ottimo il risultato del candidato del Movimento cinque stelle Giovanni Maggi che porta i grillini a diventare secondo partito della regione con il 21,8% delle preferenze. A seguire il candidato di Lega Nord e Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli con il 19% dei voti, quindi quello di Forza Italia Gian Mario Spacca che non va oltre il 14%, un autentico crollo per l’uomo che aveva guidato la regione per oltre vent’anni. Anche nelle Marche si registra un crollo delle affluenze con solo il 49,78% degli aventi diritti che hanno esercitato il loro diritto di voto quando cinque anni fa alle precedenti regionali avevano votato il 62,8% degli aventi diritto. Il commento del vincitore: “Spacca? 25 anni di Regione sono veramente tanti. A lui il messaggio lo hanno dato, chiaro, i marchigiani” mentre lo stesso Spacca ha preso atto della sconfitta: “Il dato elettorale indica che il nostro progetto per le Marche non è entrato nel cuore dei marchigiani, come avremmo sperato i cittadini sono sovrani e hanno compiuto la loro scelta, che merita rispetto. A Luca Ceriscioli rivolgo i migliori auguri di buon lavoro, nella consapevolezza che il momento che stiamo vivendo è particolarmente complesso e gli richiederà il massimo impegno”