Osservando i dati reali offerti dal sito del Ministero dell’Interno, che coprono 2300 sezioni sulle 4700 totali, si può ormai trattare in maniera definitiva la vittoria, o meglio il quasi plebiscito, di Luca Zaia che si conferma governatore con il 50,5% delle preferenze. La candidata iper-renziana Alessandra Moretti subisce una pesante sconfitta, venendo più che doppiata dal comptetitor leghista: 23,3% con un’irrisorio apporto dato dalle liste della sinistra. Il grande epurato della vigilia, quel Flavio Tosi cacciato dal segretario Salvini, non sfonda in questo voto e si prende il 10,9%, rimanendo in bilico per la terza piazza fino alla fine con il candidato grillino Iacopo Berti che si attesta sul 11,3% delle preferenze. Se si prende in considerazione anche l’ultima proiezione offerta da Piepoli per RaiNews24 che prova a ragionare su percentuali quasi definitive, viene ipotizzato uno scambio di posizioni tra il M5S e la Liga Veneta di Tosi: bisognerà dunque attendere gli ultimi scrutini per capire come andrà a finire. La lista più votata finora risulta, sempre secondo il Ministero degli Interni, quella di Zaia con il 24,8%, seguita a ruota dal PD con il 17,7% e dalla Lega con il 16,7%: i grillini rimangono al 10% mentre cala nettamente Forza Italia che si becca un brutto 5,2% di preferenze.



I risultati delle elezioni regionali 2015 per quanto riguarda il Veneto sono molto netti, e via via che le sezioni vengono scrutinate il candidato presidente (e governatore uscente) proposto dalla Lega Nord di Salvini, ovvero Luca Zaia, sta scavando il solco rispetto ai suoi avversari. Quando sono state scrutinate 209 sezioni, Zaia ha raccolto 38.890 voti, pari al 54,18%, saldamente davanti alla Moretti (16.792 voti) con il 23,39%, Jacopo Berti e Flavio Tosi, invece, sono sostanzialmente appaiati (visto il basso numero di seggi scrutinati) rispettivamente con l’11,14% e il 7,58% 



In seguito alla quarta proiezione mostrata dall’Istituto Piepoli, in diretta a Porta a Porta di Bruno Vespa su Raiuno, la regione dell’ex governatore Luca Zaia va sempre più verso la rielezione del candidato leghista con il 47,1% delle preferenze. Scende leggermente il sindaco di Verona – ed epurato di lusso della nuova Lega di Salvini – Flavio Tosi con la percentuale del 13,7%. La vera competitor, se così si può dire dato il risultato modesto rispetto alla grande affermazione di Zaia, è certamente Alessandra Moretti, “compagna di macchina” del premier Renzi nell’originale spot pre-elettorale, che si attesta al 22,6%. Guardando ai singoli partiti, la Lista Zaia risulta prima con il 19%, segue a ruota il PD con il 16,6% e chiude in terza piazza la Liga Veneta di Tosi con il 14% delle preferenze.



L’Istituto Piepoli, per Rai News 24, comunica i dati della terza proiezione relativi alla regione Veneto. Davanti c’è Luca Zaia (centrodestra) con il 46,3%, seguito da Alessandra Moretti (centrosinistra) con il 23,9%. Segue Flavio Tosi (Lista Tosi) che si aggiudica il 14,1%; Jacopo Berti (M5S) ha attualmente il 12,5% e Alessio Morosin (Indipendenza Veneta) il 2,3%. Un semplice sguardo ai dati dimostra l’imponente quota di consenso delle liste leghiste che fanno capo a Zaia e Tosi, che si aggiudicano complessivamente il 60% dei voti. Nettamente sconfitta la candidata renziana “a metà” (ex portavoce di Bersani) Alessandra Moretti. Un imprevisto per il capo del governo e la sua neo-classe dirigente, di cui ci sarà tempo di valutare le conseguenze. Questi i dati delle liste: Zaia 17,9, M5S 16,1, Pd 16, Lega Nord Veneto 15,5, Lista Tosi 6,8, FI 5,4, Alessandra Moretti presidente 3,9, Indipendenza Noi Veneto 3,5, Indipendenza Veneta 2,8Fratelli d’Italia 2,4, Il Veneto del fare 2,2, Ncd-Udc Area popolare 1,8.

Nelle elezioni regionali del Veneto, Luca Zaia sembra destinato alla conferma. Alla chiusura dei seggi – che registrano un’affluenza generale attestata intorno al 56% – arriva la prima proiezione che vede finora in vantaggio proprio il candidato della Lega Luca Zaia con il 44,7%, seguito a notevole distanza da Alessandra Moretti (Pd) che conquista il 28,7%. Importante il 13,3% dell'”epurato” Flavio Tosi, poco più indietro lo segue il candidato grillino Iacopo Berti con il 10,2%. Chiude il gruppo il candidato per la Lista Indipendente Alessio Morosin con il 2% dei voti.

Mentre i primissimi risultati delle elezioni regionali 2015 del Veneto sono attesi non prima di due o tre ore, gli analisti si interrogano alla luce dei dati dell’affluenza su quali possano essere, secondo i sondaggi e le ipotesi, gli scenari maggiormente probabili per i vincitori delle poltrone di presidente della regione e sui rapporti di forza dei partiti. Secondo il noto sondaggista Alessandro Amadori, raggiunto da IlSussidiario.net per un’intervista esclusiva, la regione Veneto sarebbe l’unica roccaforte che resiste del centrodestra in questa tornata elettorale amministrativa, con Zaia che verrebbe dunque rieletto presidente. Interessante il parere di Amadori per quanto riguarda la situazione della Lega: «Non si realizzerà uno sfondamento della Lega in nessuna delle Regioni al voto, succederà un po’ come con il Fronte National in Francia, con una buona affermazione ma non con un successo dilagante. In Veneto la Lega non andrà oltre il 20% e Tosi prenderà un 10-12%». Per quanto riguarda invece le Comunali, il sondaggista dà per certa la vittoria del candidato PD Felice Casson, ampiamente prevista anche dai vari sondaggi pre-elettorali  

In Veneto sarà Zaia ad imporsi sulla Moretti, “ma Zaia non stravincerà, andrà bene ma non benissimo. Subito dietro di lui il Pd”. Lo dice il sondaggista Nicola Piepoli, il cui istituto ha effettuato un sondaggio alla vigilia di queste elezioni regionali 2015. Una situazione anomala quella del Veneto, regione candidata a restare l’unica in mano ad un’amministrazione di centrodestra. Secondo Piepoli, M5S eroderà voti ai moderati di centrodestra perché i loro rappresentanti sono per lo più divisi. “I 5 Stelle lavorano contro i disgregati e questi oggi sono tutti a destra. M5S piglierà i voti da lì”, anche se il Veneto rappresenta, appunto, un’eccezione

L’affluenza per le elezioni regionali in Veneto registrata alle 19:00 è sopra la media (43% contro un dato generale inferiore al 40%), ma certamente l’astensionismo è forte. Ancor più se lo si mette in raffronto rispetto al passato. Il sito de La Nuova di Venezia ha pubblicato un’infografica interattiva (elaborata da Roberta De Rossi su dati dell’Osservatorio elettorale della Regione Veneto) con la quale è possibile notare come nelle elezioni regionali il dato di affluenza nel 1970 fosse superiore al 95%. A cavallo tra gli anni ’90 e 2000 si è avuto il passaggio sotto la soglia dell’80%, mentre nel 2010 si è arrivati sotto il 70%. Chissà dove verrà fissata la nuova asticella dopo il voto di oggi.

Sono definitivi i dati provenienti dal Veneto e relativi all’affluenza delle ore 19. Dalle 7 di stamattina, ora di apertura dei seggi, in tutta la Regione ha votato il 43,14%, una percentuale in netto aumento rispetto alle elezioni del 2010 (37,29%) quando però il voto era distribuito su due giornate. Per quanto riguarda le singole province del Veneto, a Belluno ha votato il 34,15%, a Padova il 45,78%, a Rovigo il 41,82%, a Treviso il 41,72%, a Venezia il 43,65%, a Verona il 42,71%, mentre a Vicenza si è recato alle urne il 44,81%.

Il ministero dell’Interno ha reso noti i dati provvisori dell’affluenza alle urne alle ore 19. Per quanto riguarda il Veneto, ha votato complessivamente, nelle 7 province, il 38,80% degli aventi diritto (15,76% alle ore 12). Il dato è relativo a 1.312 su 1.456 comuni. Alle regionali del 2010 (ma il voto amministrativo era distribuito su due giorni) alle ore 19 l’affluenza era del 37,29%. Questo il dato relativo alle singole province: Belluno, 33,10%, Padova 44,22%, Rovigo 40,43%, Treviso 40,46%, Venezia 42,32%, Verona 42,22%, Vicenza 44,73.

L’emozione può giocare brutti scherzi, anche quando si è abituati a stare davanti alle telecamere e a essere già stati candidati. È successo ad Alessandra Moretti, che corre nelle elezioni regionali in Veneto e che uscendo dalla cabina elettorale è stata “rispedita” indietro dal Presidente di seggio: aveva infatti piegato male la scheda, che normalmente una volta richiusa deve presentare su un lato intestazione e timbro. L’episodio è stato ripreso dai giornalisti (tra cui uno di repubblica.it) che stavano seguendo il momento del voto della candidata e può essere visto cliccando qui.

I seggi sono aperti in Veneto, ma la competizione tra i candidati non è solamente nelle urne, anche la satira ne viene investita. E così Luca Zaia e Flavio Tosi diventano protagonisti di una vignetta che circola su Twitter, in cui l’attuale Presidente della Regione, in tenuta verde “padana”, brandisce la spada alzandola al cielo come Alberto da Giussano. L’ex esponente del Carroccio, per difendersi, si trova costretto a utilizzare l’unica arma che ha: lo scudo crociato con tanto di scritta “Libertas”, in pieno stile democristiano. Vedremo se dalle urne Zaia uscirà vincitore o se tra i due litiganti a sorridere sarà invece Alessandra Moretti.

Anche Alessandra Moretti ha votato. La capolista del Pd a queste elezioni regionali 2015 ha appena postato sul suo profilo Facebook il suo invito agli elettori per “dare un nuovo futuro al Veneto. Ogni singolo voto può fare la differenza”, scrive la candidata. Alessandra Moretti, renziana, deve vedersela con Luca Zaia, candidato della Lega, governatore uscente e favorito in questa tornata elettorale, con Flavio Tosi (Lista Tosi) e con Jacopo Berti di M5S. C’è polemica sui media per il silenzio elettorale che nella giornata di ieri è stato per lo più infranto dalle dichiarazioni dei vari leader. Per questo la Moretti ha deciso di limitarsi ad un solo messaggio sulla sua bacheca di Fb, anche se “la legge che disciplina il silenzio elettorale non vieta espressamente di pubblicare dei messaggi sulla propria pagina Facebook” scrive la candidata. “questo sarà il mio unico post di oggi. Purtroppo lo stesso non si può dire del Governatore uscente del Veneto, che da ieri ha già fatto 16 post. Buona giornata”. Alle ore 12 in Veneto ha votato per le regionali il 17,8% degli elettori, in aumento di quasi sette punti rispetto alle precedenti elezioni regionali, quando però il voto era previsto in 2 giorni. 

Sono stati resi noti i dati relativi all’affluenza delle ore 12 in Veneto, una delle sette regioni italiane dove questa mattina sono iniziate le operazioni di voto per le elezioni regionali 2015. Dalle 7 alle 12 si è recato alle urne il 20,94% degli aventi diritto, percentuale decisamente più alta rispetto al 2010 (10,90%) quando però si votava in due giorni. Le altre due rilevazioni sull’affluenza di oggi sono previste alle ore 19 e alle 23 dopo la chiusura dei seggi. Per quanto riguarda le singole province della regione, a Belluno ha votato il 21,49%, a Rovigo il 21,39% e a Vicenza il 21,24%. Meglio a Padova, dove ha votato il 21,78% degli aventi diritto: a Treviso ha votato il 20,45%, a Venezia il 18,72% (dato ancora provvisorio) e a Verona il 24,54%. 

Seggi aperti in Veneto per le elezioni regionali 2015. Si vota dalle 7 alle 23 di domenica 31 maggio 2015 per l’elezione del presidente della giunta regionale e del consiglio regionale. Subito dopo la chiusura delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei dati relativi ai votanti, avranno inizio le operazioni di scrutinio nelle varie sezioni. IlSussidiario.net seguirà come sempre l’andamento del voto con le novità e gli aggiornamenti in diretta e in tempo reale, fornendo di volta in volta tutti i dati a partire dall’affluenza alle urne riferita alle tre rilevazioni orarie ed ossia alle ore 12, alle 19 e alle 23 (chiusura delle operazioni di voto). Analizzeremo i più recenti sondaggi diffusi appena prima del silenzio elettorale e confronteremo i risultati con le passate tornate elettorali andata in scena nel 2010. Poi tutte le novità dai seggi (instant poll, exit poll e dichiarazioni dei candidati) fino ai risultati che saranno definitivi e quindi ufficializzati soltanto nel corso della giornata di lunedì 1 giugno 2015.

Sono complessivamente sei i candidati nelle elezioni regionali del Veneto. Luca Zaia è supportato da Forza Italia, dalla Lega Nord, Indipendenza Noi Veneto, Fratelli d’Italia e lista civica Zaia Presidente. Alessandra Moretti invece fruisce dell’appoggio del Partito Democratico, dalla lista civica Moretti Presidente, da Veneto Civico, Ven(e)to Nuovo (Verdi, Sel e Sinistra Veneta), Progetto Veneto Autonomo. Flavio Tosi è appoggiato da Lista Tosi per il Veneto, Il Veneto del Fare, Area Popolare (Ncd più Udc), Unione Nordest, Razza Piave Veneto Stato e Famiglia Pensionati. Jacopo Berti è il candidato del Movimento Cinque Stelle mentre Alessio Morosin è appoggiato da Indipendenza Nuova (indipendentisti). Infine Sebastiano Sartori è l’alfiere di Forza Nuova mentre Laura Di Lucia Coletti è la candidata di L’Altro Veneto Ora Possiamo (lista della sinistra radicale).

Il Governatore uscente è Luca Zaia, esponente di spicco della Lega Nord che in passato ha svolto anche l’incarico di Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. È nato a Conegliano in provincia di Treviso il 27 marzo 1968. Zaia è stato scelto quale candidato della coalizione di Centrodestra nonostante la polemica interna nella Lega che poi ha portato all’addio dell’attuale sindaco di Verona Flavio Tosi. Nelle elezioni del 2010 Luca Zaia venne eletto Governatore del Veneto con il 60,16% dei voti.

Gli ultimi sondaggi riguardanti le elezioni regionali in Veneto e pubblicati appena prima del silenzio elettorale imposto dalla legge italiana, vedevano nettamente in vantaggio Luca Zaia accreditato di un consenso che dovrebbe oscillare tra il 42% ed il 46,5% mentre la principale concorrente, Alessandra Moretti, si attestava in una forchetta tra il 33% ed il 37%. Flavio Tosi dovrebbe attestarsi tra il 10% ed il 13% mentre molto basso Berti con un minimo del 6,5% ed un massimo del 9%.

Anche in Veneto i seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 23. Potranno votare tutti i cittadini residenti nella Regione che hanno compiuto i diciotto anni di età (clicca qui per vedere come si vota in Veneto). E’ necessario presentare la tessera elettorale e un documento di riconoscimento valido. Non è previsto il voto per i residenti all’estero, possibilità riconosciuta invece per le elezioni di carattere nazionale. All’interno della cabina, l’elettore si troverà di fronte a una sola scheda, sulla quale sono riportati tutti i nomi dei candidati presidenti e i simboli delle liste che li sostengono. La tornata elettorale si svolgerà a turno unico, nella giornata del 31 maggio.