Ma chi è questo Luigi Brugnaro? Se lo sono chiesti in molti anche a Venezia, ieri mattina. Il nuovo sindaco – che ha prevalso da centrodestra su di un magistrato dal nome altisonante, in una città storicamente radicata a sinistra – è anzitutto, anzi del tutto un imprenditore che di mestiere “trova un lavoro a chi non ce l’ha”. Forse ci si potrebbe fermare qui, nell’Italia del 2015.
Si può comunque aggiungere che è nato e ha sempre vissuto a Mirano, nell’entroterra veneziano: non nel centro storico, tanto meno a Roma. Che è figlio di un sindacalista della Cisl di Marghera, operaio alla Montefibre. Che il neo-sindaco Brugnaro è stato uno dei primi ad avviare un’agenzia di lavoro interinale (Umana) a Marghera, poco dopo che Tiziano Treu, economista cislino veneto, varò una legge per dare flessibilità al mercato del lavoro. Un imprenditore, comunque, Brugnaro jr: tanto da diventare presidente dell’Assindustria di Venezia, guidando oggi il comitato veneto di Expo 2015.
Chi è questo Luigi Brugnaro? Ma soprattutto: perché Matteo Renzi ha lasciato che uno così gli vincesse contro?
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Perché Arezzo vota sindaco un professore dell’Università di Firenze candidato per il centrodestra e prende a schiaffi il candidato Pd del sindaco-premier di Firenze e della super-ministra aretina Maria Elena Boschi? Perché Arezzo dà clamorosamente il benservito anche alla recente stagione municipale di Giuseppe Fanfani, nipote dell’aretino Amintore, santo fondatore di quella sinistra sociale Dc da cui Renzi discende in linea retta? Solo una periodica rissa fra logge di liberi muratori, nella città italiana forse a più alta densità?
Cerchez la banque. Anzi: una Popolare, una di quelle che Renzi ha rottamato per decreto, dalla sera alla mattina. Peggio: su Banca Etruria (una cooperativa vecchia di 133 anni, nel cui consiglio sedeva il padre del ministro Boschi) il governo Renzi ha perfino infierito, commissariandola, Forzando la mano anche alla Banca d’Italia, giusto per confermare il finto teorema alla base della riforma-blitz (“le Popolari italiane fanno tutte schifo”). Giusto per ingraziarsi la Bce con un’autodafè esemplare: “Poche migliaia di morti (o di soci, dipendenti, clienti di una Popolare, ndr) per sedersi al tavolo della pace (del quantitative easing della Bce)“, avrebbe sentenziato un premier di parecchi decenni fa. Ma “lui” aveva abolito sia la massoneria sia – soprattutto – le elezioni democratiche. Renzi – par di capire – non c’è ancora riuscito.