“La ruspa fa giustizia di tanti errori. La ruspa la uso per Renzi non per qualcun altro. La ruspa la usiamo per far ripartire il lavoro. Prima mandiamo a casa Renzi e poi sgombriamo i campi rom”. Lo ha detto Matteo Salvini arrivando al tradizionale raduno della Lega Nord a Pontida. Economia e immigrazione i maggiori temi affrontati in questa edizione che mai come in passato tenta di affacciarsi al Meridione. Tante infatti le delegazioni leghiste provenienti dal Sud Italia. “L’anno scorso eravamo qui per ricostruire e ripartire – ha detto Salvini – Quest’anno siamo ripartiti e siamo qui per vincere. Non mi interessano alleanze partitiche ma parlare a quel 50 per cento di italiani che non votano e non ci credono più”. L’idea di un partito di respiro nazionale non piace però ad Umberto Bossi, fondatore e presidente del partito che vorrebbe invece ritrovare un’identità più “tradizionale”: “Sono venuto qui per vedere che partito sta venendo fuori. Se esce un partito nazionale, Salvini resta da solo a farlo – ha detto il senatur – I voti non glieli danno, perché quelli vogliono i soldi e non vogliono cambiare il Paese visto che hanno sempre compartecipato con Roma nei banchetti con i soldi rubati al Nord. La Lega non può essere nazionale, finché ci sono io è nazional-padana; perché il nord è sempre contro quel che è italiano, contro il centralismo e il fascismo”. Pacata la replica di Salvini: “Io ho imparato tutto e devo tutto a chi mi ha preceduto – ha detto l’attuale segretario – se c’è qualcosa di diverso rispetto al passato sono i voti e i voti contano in politica”. Bossi archiviato? “No, noi non archiviamo nessuno, non pugnaliamo nessuno. Siamo riconoscenti nei confronti di chi ci ha portato fino a qua, a differenza di Renzi che se ne fotte di tutto e di tutti”.



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