Con 159 voti a favore, 112 contrari e nessun astenuto, l’aula del Senato ha dato il via libera alla fiducia posta dal governo sul maxi emendamento sostitutivo del ddl scuola. L’approvazione ha scatenato la bagarre in aula con urla e fischi delle opposizioni, mentre il presidente Pietro Grasso chiedeva di sgomberare le tribune subito dopo aver reso noto l’esito del voto. La riforma della scuola arriverà alla Camera il prossimo 7 luglio per l’approvazione definitiva.



La Lega voterà contro la fiducia posta dal governo sul maxiemendamento del ddl scuola. Lo ha annunciato durante le dichiarazioni di voto Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato: “Non tanto perché è una fiducia che non daremo mai a questo governo, ma a questo provvedimento, che è la vasellina che state dando agli studenti e ai professori italiani”, ha detto in aula Centinaio, secondo cui “chi vota sì, vota per affossare la scuola. Chi vota sì è sordo alle richieste della scuola, perché è impossibile pensare ci siano qui dei senatori che non si siano confrontati con almeno un insegnante. Avevamo delle aspettative. Invece, un presidente del Consiglio che doveva essere innovatore ha trasformato tutto in un’occasione persa”. 



Hanno preso il via nell’aula del Senato le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul maxiemendamento al ddl sulla riforma scuola. Una volta terminate si potrà procedere con la prima chiama inizialmente prevista alle ore 16. Come stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, il disegno di legge di riforma della scuola approderà nell’aula della Camera il prossimo 7 luglio. Proteste in aula di Sel e Movimento 5 Stelle: questi ultimi hanno organizzato il “funerale” della scuola pubblica, mentre alcuni senatori hanno indossato una maglietta con la scritta “Diritto allo studio”.



“Scuola pubblica riposa in pace”. E’ la frase che si legge sui cartelli che i senatori del Movimento 5 Stelle hanno esposto oggi in aula dopo l’annuncio del voto di fiducia per il maxiemendamento sostitutivo del ddl scuola. Altri parlamentari hanno esposto sui propri banchi dei lumini, altri ancora si sono tolti la giacca mostrando la fascia nera al braccio, segno di “lutto” per quella che considerano la morte della scuola pubblica. “Altro che 100mila assunzioni subito! Il governo bluffa clamorosamente sulle assunzioni dei docenti, giocando ancora una volta sulla pelle degli insegnanti precari e su quella di studenti e famiglie che si ritroveranno ancora una volta senza i docenti che servono”, hanno scritto ieri i parlamentari M5S in un post apparso sul blog di Beppe Grillo. “Il maxiemendamento presentato ieri prevede che gli insegnanti assunti da subito saranno solo 40mila, per i restanti 60mila ci sono solo assunzioni virtuali, con decorrenza giuridica da quest’anno ma cattedra e stipendio rinviati all’anno scolastico 2016-2017 – si legge ancora – Per questo chiediamo che a settembre ci siano 100mila assunzioni vere, da fare nell’unico modo possibile: ritirare la riforma, contro cui si è sollevato l’intero mondo della scuola, e procedere subito ad assumere i docenti con un decreto ad hoc secondo i reali bisogni delle scuole”. 

Il governo ha chiesto il voto di fiducia sul decreto legge di riforma della scuola, il cosiddetto Buona scuola fortemente voluto da Matteo Renzi. Il testo approdato alle Camere è una sintesi di oltre 2mila emendamenti discussi nelle ultime settimane. La prima chiamata al Senato è prevista oggi alle ore 16, il voto si terrà verso le 17. Lo ha annunciato il ministro Boschi scatenando l’ovvia protesta delle opposizioni, in particolare il Movimento Cinque Stelle che ha dato vita a un funerale con tanto di lumini votivi in memoria della scuola. La scuola, hanno detto, con questa riforma è “definitivamente seppellita”. Tra i vari punti previsti dalla riforma, l’assunzione di almeno 100mila precari e i nuovi poteri ai presidi che potranno scegliere gli insegnanti da assumere. Dopo il voto dle senato ci sarà quello della camera, previsto domani, per l’approvazione definitiva.