Come riportato dal quotidiano tedesco Fas, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha tracciato le due vie percorribili a suo dire dalla Grecia: la prima prevede che la Grecia migliori le sue proposte di ripianamento del debito con il sostegno del Parlamento, trasferendo asset per “50 miliardi”, la seconda comporta quella che viene definita da Schaeuble come una “uscita a tempo dall’eurozona” che duri “5 anni” e che serva al governo ateniese per ristrutturarsi senza per questo uscire dall’Ue.
I negoziati continuano a ritmo vertiginoso per riuscire ad arrivare al più presto ad un accordo per scongiurare il vero spauracchio degli ultimi mesi in casa Eurozona: la cosiddetta “Grexit”. Intanto, non bellissime notizie vengono riportate da la Faz, citando un documento di Bce e Commissione UE redatto con la consulenza del Fmi; «Un incontrollato collasso del sistema bancario greco come debitore sovrano porterebbe dubbi significativi sull’integrità dell’eurozona nel suo insieme». Vi sarebbe dunque secondo la triade europea un serio rischio di effetto contagio che potrebbe riguardare i Paesi che hanno filiali delle banche greche.
Continua il braccio di ferro fra Grecia e Germania sulla crisi di Atene. Secondo il quotidiano economico Wall Street Journal, la Germania si sarebbe rifiutata di accettare la proposta del Fondo Monetario Internazionale di posticipare la scadenza dei finanziamenti alla Grecia da 30 anni a 60 anni. Secondo l’FMI allungare la scadenza dei prestiti renderebbe il debito greco più gestibile. In queste ore l’Eurogruppo, costituito dai ministri finanziari europei, sta discutendo le proposte di riforme presentate da Atene e la richiesta della stessa di un ulteriore aiuto, ma la discussione è molto accesa a causa della scarsa fiducia dei rappresentanti europei nei confronti di Atene, come dimostrato dalle dichiarazioni delle ultime ore di Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo e di Wolfgang Schäuble ministro delle Finanze tedesco, fra gli altri.
L’Eurogruppo sulla crisi in Grecia è cominciato oggi, anche se con circa mezz’ora di ritardo. Una riunione straordinaria che si prevede molto lunga, addirittura si teme che i lavori possano protrarsi fino a tarda sera e notte inoltrata. Tema della riunione è quello di valutare le proposte fatte da Atene e capire se ci possano essere le condizioni per ri-aprire i negoziati con il Governo greco e dare il via a un nuovo programma Esm di medio termine. Tsipras nelle scorse ore ha presentato un piano di riforme, poi approvato dal parlamento greco. Resta quindi da vedere se le numerose perplessità e preoccupazioni dei creditori europei riusciranno ad essere superate e si riuscirà a trovare un accordo ed ottenere un compromesso, per scongiurare così il pericolo “Grexit” con l’uscita della Grecia dall’euro.
L’ex ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis ha rilasciato un’intervista al quotidiano britannico “The Guardian“. Nel pezzo pubblicato oggi, Varoufakis non risparmia parole dure e accuse al governo tedesco, in particolare contro Wolfgang Schauble il ministro delle Finanze. Sulle pagine del The Guardian, infatti, Varoufakis lo attacca, sostenendo che voglia l’uscita della Grecia dall’Eurozona. Queste le sue parole a conclusione della lunga intervista: “Sulla base di mesi di negoziati, la mia convinzione è che il ministro tedesco delle Finanze voglia spingere la Grecia fuori dalla moneta unica per impaurire i francesi in modo che accettino il suo modello disciplinare di eurozona”. Secondo Varoufakis, infatti, dietro al rifiuto ostinato dei creditori della Grecia di ridurre il debito non ci sarebbero ragioni economiche, bensì ragione politiche.
Interviene sul caso Grecia, anche il cancelliere dell’Austria, Werner Faymann e si dice d’accordo con la collega tedesca Angela Merkel. In una dichiarazione alla radio nazionale Oe1, il cancelliere si dice d’accordo con un taglio del debito “non classico” così come proposto dalla Merkel, e si dice fiducioso, seppur moderatamente, dal momento che il piano di riforme presentato dal governo greco è un passo avanti rispetto a quanto è stato visto fino a questo momento. Oltre al vaglio delle diverse opzioni, però, il premier austriaco, sottolinea come ci sia anche una questione di fiducia da non sottovalutare, i capi di governo europei, infatti, potrebbero non fidarsi di quanto detto da Atene, che come ricorda Faymann, non ha riservato sorprese ai colleghi europei, indicendo ad esempio un referendum nazionale senza minimamente farne accenno durante l’ultimo incontro. Il cancelliere ribadisce tuttavia che c’è tutta l’intenzione di scongiurare un pericolo Grexit e fare di tutto per costruire dei ponti, invece di abbatterli.
Nuove dichiarazioni del primo ministro italiano Matteo Renzi sul caso Grecia, che sta tenendo tutta l’Europa col fiato sospeso dopo il Referendum che si è svolto settimana scorsa nella penisola ellenica . Il premier, infatti, ha risposto alle domande che gli sono state rivolte nella rubrica “Caro Segretario” sul quotidiano “L’Unità”. Il premier non nasconde la preoccupazione per la situazione greca, ricordando, però, gli sforzi che si sono fatti e che si stanno facendo nelle ultime, drammatiche ore alla ricerca di una soluzione e aggiunge: “L’Italia non rischia nulla. L’Europa però rischia molto: torniamo a crescere, altrimenti l’austerity ucciderà l’ideale europeo”. Per Renzi, infatti, la situazione italiana è ben diversa, il nostro Paese infatti ha riforme, forza economica e numeri ben diversi rispetto ad Atene.
La Grecia ha presentato all’Europa il piano di riforme che si impegna ad attuare in cambio di nuovi aiuti. Il testo prevede misure per dodici miliardi di euro complessivi, ma in cambio il governo Tsipras ha chiesto un nuovo prestito da 53,5 miliardi per pagare i debiti in scadenza e coprire le spese fino al 2018. Positive fino a questo momento le reazioni: il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha definito “esaurienti” le proposte elleniche che adesso “dovranno essere valutate sulla base della loro fattibilità”, mentre secondo il numero uno dell’Eliseo François Hollande si tratta di riforme “serie” e “credibili”. Attesa per il giudizio di Berlino che tarda ad arrivare: il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, si è limitato a dire che “solo se il governo greco si mostra pronto a prendere serie riforme, il nostro governo andrà al Bundestag a ricercare un mandato per il negoziato”. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, domenica si riuniranno l’Eurosummit e il vertice Ue a 28 ma l’accordo tra Atene e i creditori internazionali potrebbe arrivare già nella giornata di oggi.