Ha 83 anni, è analfabeta e non è mai uscita dal suo paesino in Marocco, nonostante questo Lalla Fadhma si candida alle elezioni comunali del 4 settembre. Fadhma, casalinga, vive a Sidi Bou Abdellah, cittadina di circa 10 mila abitanti nel nord del Paese, non ha mai imparato a leggere e si presenta nelle fila del partito, PJD, la “Lampada, quella del partito islamista della giustizia e dello sviluppo PJD”, attualmente al governo, che però non ha mai favorito le donne, ma deve garantire, per legge, il 27% di quote rosa. Il partito al potere è sicuro di vincere, ma non vuole rischiare e quindi candida il doppio delle persone candidate nella tornata precedente, più di 16000 persone contro le nove mila del 2009, ma questa cifra impallidisce di fronte agli oltre 18mila presentati dal partito avversario, il PAM, partito di destra. I riflettori sono tutti puntati su queste elezioni, perché saranno le prime dopo il varo della nuova Costituzione nel 2011, al tempo della Primavera araba. Le elezioni verranno seguite da degli osservatori speciali: i rappresentanti delle missioni diplomatiche di Canada, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito e da una delegazione dell’Unione europea inviata in Marocco per seguire il processo elettorale. Il vero ostacolo di queste elezioni, però, è l’elevato astensionismo e la corruzione, in particolare fra le zone rurali e periferiche.



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