“Un’alleanza Lega nord-Forza Italia è possibile solo se Berlusconi smetterà di essere altalenante nei confronti del governo Renzi”. Lo afferma Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato ed ex ministro leghista, secondo cui “l’attuale esecutivo cadrà entro la fine dell’anno, ma non è detto che poi Mattarella sciolga le Camere”. Secondo Calderoli, “sul tavolo ci sarà sicuramente la spada di Damocle del modello elettorale, in quanto hanno combinato un vero e proprio pasticcio” e rischiamo un “corto circuito istituzionale”. Sul numero di Panorama di oggi il segretario della Lega nord, Matteo Salvini, annuncia che “se non si inventano il quarto esecutivo non eletto, l’anno prossimo si vota. Il Pd, dopo la caduta del governo, sarà in macerie. E noi non possiamo fare più errori: serve l’unità del centrodestra”. Per il leader del Carroccio è già pronto l’accordo con Berlusconi: “Il programma della coalizione è ormai condiviso al 90 per cento. Con Silvio Berlusconi ne abbiamo già discusso più volte. Niente promesse mirabolanti, ma sei punti concreti: flat-tax, abolizione degli studi di settore, via la legge Fornero, lotta all’immigrazione, famiglia tradizionale con apertura alle unioni civili”.
Per Salvini è già deciso: l’alleato sarà Berlusconi. Come sono i rapporti tra Lega e Forza Italia?
Il rapporto Lega nord-Forza Italia è sempre in fase variabile per via dell’atteggiamento di Berlusconi nei confronti del governo. In passato ha avuto dei momenti in cui ha sostenuto l’esecutivo, sia di Letta sia di Renzi, quindi ci sono state delle correnti alternate. E’ chiaro che qualunque tipo di rapporto presuppone la coerenza da parte di Forza Italia nella sua posizione rispetto al governo Renzi.
Eppure il Nazareno è ormai un lontano ricordo…
Sì, proprio come in quella barzelletta in cui i parenti di Lazzaro per l’ennesima volta vanno dal notaio e chiedono: “Ma siamo sicuri che questa è la volta buona?”. Quindi mai dire mai.
Berlusconi potrebbe tornare ad accordarsi con Renzi?
Mi auguro che con la ripresa dell’attività parlamentare, partendo proprio dalla riforma costituzionale, non ci siano delle “recidive”. Questo è un presupposto assoluto. Faremo di tutto perché si arrivi alle elezioni anticipate, perché spontaneamente non accadrà. Prima di parlare di alleanze però c’è un presupposto: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.
Quali rischi vede?
Il Cavaliere adesso giura che sta assolutamente all’opposizione, ma ci sono sempre dei “però”. Nel periodo di nomina del Cda Rai, di approvazione della riforma sul servizio radiotelevisivo, di individuazione di presidente e direttore generale di via Mazzini, un po’ di flirt lo ha fatto ancora. Quindi stiamo attenti.
Il Cavaliere è un interlocutore credibile?
La credibilità si misura sui fatti. Se rimane all’opposizione in modo continuativo e coerente, allora è credibile. Se invece c’è qualche riapertura, allora teniamo gli occhi aperti.
Quindi è presto per parlare di un’alleanza come fa Salvini?
No, quella è la strada naturale. Poi se qualcuno si perde per strada è chiaro che vengono meno i presupposti. La Lega è alternativa a Renzi, e quindi non è pensabile un’alleanza con chi sostiene il governo. Dai tempi del Nazareno ho sempre sconsigliato a Berlusconi di seguire quella strada, perché sono assolutamente convinto che deve tenere la rotta all’opposizione.
L’Italicum assegna un premio di lista e non di coalizione. Come è possibile un’alleanza?
Il punto è che abbiamo al governo dei pazzi, e quindi l’Italicum è stato già promulgato ma non è ancora entrato in vigore, e ciò avverrà solo nel luglio 2016. Quindi in un’ipotetica elezione nella primavera dell’anno prossimo il sistema usato sia alla Camera sia al Senato sarebbe il Consultellum, che prevede le coalizioni ma non un premio di maggioranza. L’Italicum tra l’altro è stato concepito a partire dall’ipotesi che non ci sarà più il Senato. Quindi se nel luglio 2016 la riforma costituzionale non sarà ancora stata approvata, andremo incontro a un vero e proprio cortocircuito istituzionale.
Secondo lei andremo a elezioni anticipate l’anno prossimo?
Andremo al voto anticipato, probabilmente con il Consultellum. Le stesse opzioni che si aprono per il presidente della Repubblica una volta caduto Renzi sono però molteplici. Sul tavolo ci sarà sicuramente la spada di Damocle del modello elettorale, in quanto hanno combinato un vero e proprio pasticcio. Tanto è vero che il vicepresidente della Camera, Giachetti, ha proposto di fare un accordo con Berlusconi per estendere l’Italicum anche al Senato. Ciò documenta che i primi a essere convinti del fatto che la riforma del Senato non si farà sono proprio quelli del Pd.
Per Fantinati (M5S), il meeting di Rimini è soltanto malaffare. Lei, che è stato più volte ospite, come lo giudica?
No, malaffare francamente non lo ho visto in quelle occasioni. E’ chiaro che c’è una componente “sociale” e di volontariato che è proprio encomiabile, diversamente dalla parte politica. A me ha colpito positivamente soprattutto il lavoro che fa la cooperativa Giotto nel carcere di Padova, per insegnare ai detenuti il mestiere di cuoco o di pasticcere.
(Pietro Vernizzi)