Importante annuncio dei deputati alla Camera del Movimento 5 Stelle che affermano oggi come «sulla gestione dei derivati di Stato da parte del Tesoro esistono, secondo noi, gli estremi per un’indagine circa il possibile danno erariale e la violazione della legge italiana. Per questo motivo ci accingiamo a presentare un esposto alla Corte dei Conti». Questo è quanto comunicato dai deputati M5S al termine dell’incontro tenutosi questo pomeriggio nella Sala della Regina alla Camera dei Deputati, dal titolo “Derivati: quale governance?” a cui hanno partecipato una serie di esperti del settore come giuristi, professori e giudici. Tra i parlamentari Cinquestelle hanno introdotto e presenziato Carla Ruocco, Alessio Villarosa, Daniele Pesco e Dino Alberti. L’annuncio dei grillini è dedicato alla governance degli swap su circa 160 miliardi di debito, contratti sottoscritti dai governi italiani soprattutto negli anni Novanta. Il comunicato Cinquestelle recita testuale: «Si sono fatti regali enormi alle banche d’affari che si giovano di regimi fiscali speciali e tutto ciò a danno dell’erario e dunque alla capacità di spesa dei cittadini italiani». Secondo l’esposto del movimento fondato da Beppe Grillo, il buco potenziale supera adesso i 42 miliardi, ma oltre a questo pesa la totale mancanza di trasparenze sulle modalità di contrattazione degli accordi in questione. Chiudono poi, con l’attacco abbastanza diretto presso il Tesoro dello stato italiano, dal momento che secondo l’M5S il Tesoro ha preferito barricarsi dietro ad un muro di silenzi davanti alle richieste dei deputati di leggere i contratti attraverso una richiesta di accesso agli atti: «un muro di silenzi incomprensibile e scandaloso, visto che si tratta di soldi di tutti gli italiani. Ora speriamo che almeno i magistrati contabili ci aiutino ad accendere un faro nel pozzo nero dei derivati di Stato».