In un periodo piuttosto convulso dal punto di vista politico per il centro destra italiano, arriva una decisione importante presa da Massimiliano Salini, europarlamentare eletto nelle file di Ncd: torna in Forza Italia, dopo l’incontro decisivo con Silvio Berlusconi ad Arcore ieri pomeriggio, assieme ad Antonio Tajani (vicepresidente vicario del parlamento europeo nelle file di Fi). La notizia arriva dopo l’intervista dello stesso Salini ai colleghi della carta stampata del Giornale, in edicola oggi: in un periodo in cui molti nel centrodestra passano con il gruppo di Verdini, stupisce un ritorno in Forza Italia, replicando il passaggio di Nunzia De Girolamo di qualche giorno fa. Per Salini Forza Italia è il «partito che ancora oggi sostiene le ragioni della peculiarità italiana: meno Stato, più impresa, più valore alla persona». Il senso della sua adesione proprio in questo momento viene spiegato dall’europarlamentare ed ex presidente della provincia di Cremona con un giudizio ed una portata del tutto europea: «il centrodestra è Forza Italia, nel Parlamento Europeo, Area Popolare è nel Ppe con Fi, mentre in Italia è con il Pd che è entrato nel Pse: le battaglie sono quelle del Ppe per il centrodestra italiano, invece Ncd visto da Bruxelles è davvero pittoresco». Salini ritiene che la fase eccezionale che aveva portato l’appoggio al governo Monti e poi Letta è finita e oggi bisogna eliminare tutte le possibili ambiguità vanno eliminate. Lo sguardo agli elettori poi ha contribuito alla scelta, secondo Salini, dato che «loro vogliono fatti e chiedono di non tergiversare: nel Parlamento dove sono mi occupo di problemi reali che incidono nella vita di tutti (industria e trasporti, ndr)», e perciò secondo il politico lombardo il messaggio politico deve tornare ad essere chiaro, diretto e semplice. E con Berlusconi? Chiude così l’intervista: «l’ho trovato motivato nella prospettiva di recuperare consenso tra chi non va più a votare; non ha tirato i remi in barca e affronta la situazione italiana con grande senso di responsabilità».



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