Il Veneto contro il governo. Per Luca Zaia, governatore del Veneto, la riforma cosiddetta Buona Scuola è incostituzionale perché lesiva dell’autonomia amministrativa regionale. Una accusa forte tanto da spingerlo a presentare ricorso alla Consulta chiedendo di verificare il decreto governativo: “Non accettiamo il ruolo di spettatori inerti dell’affossamento di sistemi collaudati di istruzione e formazione come quello veneto, dove la Regione ha investito sinora importanti risorse in sostituzione dello Stato, riuscendo a garantire apprezzati livelli di qualità e di inserimento occupazionale” si legge in un comunicato. L’avvocatura regionale adesso presenterà il ricorso che è stato in realtà depositato in forma di sette pagine con tre argomentazioni. Punto primo: la Costituzione, si legge, affida alle regioni il compito di definire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione professionale, “scippati” adesso dal ministero dell’istruzione. Secondo punto: l’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della popolazione scolastica, il numero di istituti vengono anch’essi tolti alle regioni. Infine il punto forse più dolente: esiste “una fitta rete di interferenze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione professionale e potenzialmente attribuiscono allo Stato competenza ad adottare non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”.