Il Pd è al 32/33%, Sinistra Italiana al 4-5%, le formazioni residuali di centrosinistra sotto l’1% e l’intero blocco di centrosinistra è quindi intorno al 37/38%. A rivelarlo è il sondaggista Alessandro Amadori, secondo cui l’M5s è intorno al 28%. Mentre il centrodestra nel suo complesso raggiunge quota 30/32%: la Lega nord è al 15%, Forza Italia al 10%, Fratelli d’Italia al 4,5/5%. Ncd invece è al 2/3%. “Non ci sono grosse variazioni rispetto a un mese fa”, spiega Amadori.
Quanti voti toglie a M5s la vicenda di Quarto, dove ci sono sospetti di infiltrazioni della Camorra?
Quella di Quarto è una vicenda comunque locale e per un partito che ormai ha superato il 25% dell’elettorato, è fisiologico che ci possa essere qualche situazione ambigua o ambivalente, se non addirittura negativa. Dipenderà molto da come l’M5s gestirà il caso. Se si chiude a riccio nella difesa delle persone coinvolte, potrebbe perdere tra lo 0,5% e l’1%. Se invece separa la vicenda della persona da quella del partito, l’M5s non dovrebbe avere conseguenze.
Quanto fa perdere a Renzi il dibattito sui migranti e il dietrofront sul reato di immigrazione clandestina?
In realtà rischia di non fargli perdere nulla. Il governo ha ritirato l’emendamento per depenalizzare il reato di immigrazione clandestina. In questo momento quindi non cambia nulla. Se poi anche in Italia si verificassero fatti come quello di Colonia, il discorso cambierebbe. Renzi, che guarda i sondaggi con attenzione, ha capito che non tira l’aria giusta per depenalizzare quel reato e infatti ha dichiarato che non attuerà la modifica. Al momento presente non ci sono elementi per dire che l’immigrazione possa fare perdere voti a Renzi.
Qual è la percezione degli italiani sul tema immigrazione?
Gli italiani sono preoccupati, anche se non hanno dei riflessi di chiusura generalizzata che sono tipici dei Paesi nordici. Dal crollo dell’impero romano in poi, l’Italia è abituata a essere attraversata da flussi provenienti sia da Nord sia da Sud. Noi quindi abbiamo una diversa percezione. I Paesi nordici sono stati invasori e mai invasi, mentre noi siamo stati continuamente invasi e quindi siamo più flessibili. Quanto avviene in Germania inoltre non ci riguarda direttamente. Ma comunque più della metà dei cittadini è preoccupata per un’idea di immigrazione senza controllo dei flussi.
Quali sono in questo momento i veri nervi scoperti del governo Renzi?
Il governo non ha nervi scoperti. Renzi viaggia sul 37-38%: non è un livello stratosferico, ma dopo due anni al governo è sicuramente un risultato positivo. Rispetto a giugno la fiducia del premier è risalita del 10%. Bisogna anche dire che fatta eccezione per l’M5s, l’opposizione non esiste. Un governo ha i nervi scoperti quando c’è un progetto alternativo e una possibilità di scelta. Ma in questo momento, alla luce del sostanziale mutismo del centrodestra, questo rischio non esiste.
Renzi è in miglioramento o in calo?
Renzi ha degli indicatori di fiducia indubbiamente buoni e soprattutto in miglioramento, anche perché non ha concorrenti né rivali. Il premier naviga quindi tranquillo, anche se per lui il tema forte resta quello dell’economia, soprattutto per argomenti come tasse, lavoro, incentivi alle imprese, sostegno alle famiglie. Renzi non ha una grande capacità di elaborazione economica, è un vero homo politicus ma non è un homo oeconomicus. Quindi sull’economia cincischia. Per fortuna sua la congiuntura è migliorata, e questo fa sì che il tema economico non rappresenti ancora un grave pericolo.
(Pietro Vernizzi)