E’ stato alzato un polverone da parte dei media sul caso Rosa Capuozzo, sindaco espulso dal Movimento 5 Stelle nel comune di Quarto. La donna ha voluto replicare ai fatti poco fa sul suo profilo Facebook: “In merito agli ultimi eventi che sono relativi alla pubblicazione delle conversazioni su whatsapp col vice Presidente della Camera, tengo a precisare che le stesse rappresentano la condivisione coi vertici del M5S delle difficoltà politiche che stavamo affrontando. Alessandro Nicolais ha avuto sempre la mia stima personale e quella di tutto il gruppo di consiglieri. E’ una persona la cui onestà intellettuale non è in contestazione. La decontestualizzazione di queste conversazioni può indure in errore. Voglio spiegare quindi alcune cose. Lo Statuto Comunale del Comune di Quarto prevede all’articolo 29 n.5 che la Commissione di Capigruppo è considerata la prima commissione consiliare e pertanto l’applicazione di questa comporterebbe l’attribuzzione del gettone di presenza anche a tale commissione”. Il Sindaco Capuozzo poi spiega diverse altre cose in una lettera che firma di proprio pugno. Clicca qui per leggere tutta la lettera.



Sta facendo molto discutere sui giornali il caso di Rosa Capuozzo, il sindaco del comune campano di Quarto espulso dal Movimento 5 Stelle. La donna, sindaco del comune dalla scorsa estate, sarebbe stata oggetto di minacce ripetute e di estorsioni che non avrebbe immediatamente denunciato. E’ proprio questa l’accusa che il suo partito, il Movimento 5 stelle di Grillo, le ha rivolto, scegliendo poi di espellerla dal partito in queste ore. A dicembre il consigliere comunale De Robbio era stato espulso dal Movimento 5 Stelle e costretto alle dimissioni, in seguito alle sue minacce ai danni del sindaco. De Robbio, infatti, secondo le affermazioni ricevute via agenzie giornalistiche, avrebbe ricattato il sindaco con delle immagini su un suo presunto abuso edilizio, al fine di ottenere dei favori che poi sarebbero andati alla camorra. E’ questo, in sintesi, l’inizio dei fatti. Da allora il caso è stato approfondito dalla magistratura, che ha portato alla luce un coinvolgimento del sindaco in queste intricate vicende. La responsabilità del sindaco sarebbe proprio nella mancata denuncia dei fatti, in quanto chi esercita una carica pubblica è obbligato immediatamente a segnalare tentativi di corruzione o di ricatto nei suoi confronti. Ed è proprio questo che la magistratura sta approfondendo, tramite anche le intercettazioni telefoniche del sindaco con il consigliere comunale Nicolais. In questa conversazione riportata su varie testate giornalistiche, infatti, una settimana fa Rosa Capuozzo si dichiarava spaventata per la sua posizione dopo l’espulsione di De Robbio. Dalle sue parole è emerso che l’ex consigliere aveva continuato la sua azione di ricatto nei suoi confronti, tanto che la donna si sentiva a rischio per il suo ruolo di sindaco. Da questa conversazione telefonica, è dunque partita ufficialmente l’indagine della procura sulle infiltrazioni mafiose nel comune di Quarto, nell’ambito della quale è stata perquisita anche l’abitazione del sindaco, che però non è indagato per questo reato. L’intercettazione telefonica della Capuozzo con Nicolais è però agli atti del pm Henry John Woodcock, il quale ha ribadito, riportato da Il Fatto Quotidiano: “Il sindaco non è indagato ma ha tenuto comunque un comportamento poco chiaro che sarà approfondito nel corso di queste indagini”. La Dda di Napoli sta quindi lavorando proprio in queste ore per fare ulteriore chiarezza sulle vicende, mentre il sindaco continua a svolgere la proprio funzione negli uffici del comune di Quarto.



Il capo del Movimento 5 Stelle Grillo ha inizialmente difeso la donna come parte lesa della vicenda (e nei fatti lo risulta ancora), ma poi è arrivata la decisione della sua espulsione per grave violazione dei principi del partito. La condanna è arrivata sul blog dello stesse Beppe Grillo, il quale ha spiegato:”La camorra a Quarto non ha avuto e non sta causando nessun problema a Quarto perché i suoi tentativi di infiltrazione sono stati respinti; ciononostante è mio dovere espellere il sindaco Capuozzo dal partito per la sua mancata denuncia delle minacce ricevute”. Ecco dunque chiarita la vicenda che ha portato all’espulsione della Capuozzo dal Movimento 5 Stelle; ma le modalità in cui essa è avvenuta stanno ricevendo dure critiche dai giornali e non solo. L’accusa mossa a Grillo è di aver scaricato un suo membro non appena si è reso conto che poteva rappresentare un danno per l’immagine del partito in Italia. I grillini, infatti, che rappresentano più di altri un movimento che si dichiara pulito ed onesto al 100%, non avrebbero potuto rischiare di sporcarsi agli occhi degli italiani per una vicenda di un loro iscritto. Opinioni politiche a parte, ciò che non si dovrebbe perdere di vista è la realtà dei fatti: la camorra, purtroppo, è stata presente nei comuni del Sud per anni e non è certamente escluso che lo sia anche ora. La cosa che ci si dovrebbe attendere, quindi, è che la vicenda sia risolta prima di tutto per garantire l’onestà nei confronti dei cittadini. La politica e lo scontro tra i partiti vengono dopo.