In questi giorni di intensa consultazione pre-elezioni, i sondaggi elettorali politici 2016 tengono banco nelle varie aree della politica che interessanti i partiti: dalla situazione della fiducia nazionale fino ai dettagli sulle proiezioni della prossima tornata elettorale. Nel caso del comune più discusso e atteso alla prova delle urne, ovvero la capitale Roma, la situazione è sempre più complessa, addirittura nelle primarie del centro sinistra la partita è molto più tesa di quanto si pensasse. Secondi la rivelazioni di inizio anno di Datamedia, se l’ex sindaco Ignazio Marino si presentasse alle primarie, verrebbe premiato da un 10% di preferenze, che sono maggiori di Giachetti, ufficialmente candidato al Campidoglio in quota Pd renziano, che super di poco il 5% al momento. Siamo ancora a molti mesi dalle elezioni, ma l’indicazione è importante: nel centrosinistra le speranze di governare la città saranno difficili dopo il caos degli ultimi mesi, ma il Pd di Renzi rischia seriamente di essere risucchiato dal un altro “caso-Marino”. Inoltre, secondo questi sondaggi, nella partita è anche Stefano Fassina di Sinistra Italiana che dovrebbe partecipare anch’egli alle primarie: nei dati pre-elezioni, è dato al 1,5% che non spaventa il Partito Democratico ma potrebbe risucchiare voti contro Giachetti.
In questa domenica di pausa dalla politica, i sondaggi elettorali 2016 salgono all’attenzione, in attesa di vedere cosa i vari partiti decideranno sulla questione primarie e candidature in generale. Le elezioni amministrative 2016 non sono lontanissime e i vari accostamenti di nomi per i comuni più importanti non possono prescindere dalla considerazione dei sondaggi politici di queste ultime settimane. Stando ai dati di Ixè, elaborati il 15 gennaio 2016, i vari partiti possono contare sulla fiducia nei loro leader più importanti, anche per la scelta giusta in vista della scadenza elettorale? Andiamo a verificare, i dati concessi sono molto interessanti: per prima cosa, il leader politico evidenziato ancora come il più seguito è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: con il 58% delle preferenze guida la classifica, seguito a molta distanza dal premier Matteo Renzi, che al 30% rimane stabile in un periodo non semplicissimo per il proprio governo e partito. Stupisce la condizione ancora stabile di Luigi Di Maio, il candidato numero 1 a prendere in futuro il posto di Grillo (17% di consenso) la guida del Movimento Cinque Stelle ha preso il 27% della fiducia, rimanendo stabile nonostante il caso Quarto e le molte polemiche sulla sua linea politica in questa vicenda complessa. Molto bene Giorgia Meloni, al 23%, un punto sopra Matteo Salvini che cala al 22%. Maurizio Landini, leader della Fiom, ottiene il 17% delle preferenze, mentre il ministro Angelino Alfano rimane al 15%, davanti a Silvio Berlusconi che ancora non riesce a rialzare la fiducia nel suo operato, fermo al 14%. Per avere un’idea, allo stesso grado di fiducia troviamo Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia di Scelta Civica: il dato si commenta da solo in questo momento.