Due terzi degli italiani vogliono più Europa, purché sia un’Unione nella quale il nostro Paese conti e sia capace di farsi valere. Lo afferma il professor Arnaldo Ferrari Nasi, analista politico e fondatore della Ferrari Nasi & Associati, secondo cui anche sul tema delle unioni gay emerge un dato composito. Più della metà degli italiani sono favorevoli a garantire alcuni diritti alle coppie omosessuali, ma non quello di adottare bambini, e sono comunque contrari a considerare le coppie dello stesso sesso come famiglie. Il 29% sono invece favorevoli al matrimonio gay, mentre il 14% ritiene che non vada concesso alcun diritto alle coppie omosessuali.



Nel discorso di venerdì alla direzione del Pd Renzi è tornato ad attaccare l’Europa. Che cosa ci guadagna da questa polemica?

Renzi vuole rimettere in discussione il Trattato di Dublino sui migranti. Questo accordo è particolarmente svantaggioso per l’Italia, perché vi si afferma che il migrante deve chiedere asilo nel primo Paese in cui approda. La stragrande maggioranza dei migranti entra in Europa da Italia, Grecia, Bulgaria e Ungheria. Se passa la proposta di Renzi, i migranti potranno chiedere asilo in base alle quote stabilite proporzionalmente nei Paesi Ue.



Lo scontro con Juncker fa crescere anche i consensi di Renzi?

Solo per il fatto che abbia alzato la voce e battuto i pugni sul tavolo, quello di Renzi è stato un successo di immagine. Alcuni osservatori lo hanno criticato dicendo che non bisogna andare contro l’Europa. Libero addirittura ha titolato: “Anche l’Europa lo ha licenziato”. Almeno da quattro anni, faccio una domanda specifica nei miei sondaggi e la grande maggioranza degli italiani mi risponde di volere che il nostro governo batta i pugni sul tavolo nelle sedi europee. Al di là di quello che si riesce o meno ad ottenere, ricordiamoci che l’opinione pubblica vuole che Renzi faccia quello che sta facendo.



Ci può fornire anche alcune cifre?

L’ultimo sondaggio da me realizzato e non ancora pubblicato fa emergere che il 67% degli italiani vuole più Europa. Nel 2014 era il 66% e nel 2011 il 57%. Quanti invece vogliono staccarsi dall’Unione Europea rimangono al 15% ormai da quattro anni. Nello stesso tempo la gente vuole un’Europa in cui l’Italia conti di più.

Quella di Renzi però è anche un’ammissione del fatto che l’Italia non conta nulla…

In effetti il fatto che Renzi abbia chiesto che l’Italia sia più rispettata è stato considerato come un errore di comunicazione, perché significa ammettere che in questo momento l’Italia non è rispettata. Questa è la chiave di lettura degli addetti ai lavori. La gente comune però apprezza il fatto che Renzi sta sottolineando qualcosa che gli altri non hanno mai detto. La vulgata infatti è che finora l’Italia è stata eccessivamente prona all’Europa. Renzi inoltre è giovane e in quanto tale anche irruente. A volte può esagerare ma questo fatto è benvisto dagli italiani.

Renzi ha detto anche che non rinuncerà al ddl Cirinnà. Quanti italiani vogliono le unioni civili e i matrimoni gay?

Il 29% degli italiani afferma che le coppie gay dovrebbero potersi sposare come quelle eterosessuali e formare una famiglia, anche adottando bambini. Il 14% ritiene che non bisogna concedere particolari diritti alle coppie gay. Mentre per il 51%, le coppie gay non devono essere considerate una famiglia, anche se vanno garantiti alcuni diritti: per esempio la facoltà di scegliere le cure del partner, di entrare nell’asse ereditario o di godere della pensione di reversibilità.

 

Qual è la “linea rossa” per gli italiani?

Secondo l’opinione pubblica, la vera differenza tra godere di alcuni diritti ed essere una famiglia è data dalla possibilità di adottare un bambino. La stessa stepchild adoption è un escamotage, ma per gli italiani quello che conta è che non ci siano bambini adottati da coppie che non sono predisposte naturalmente a farlo. Anche gli elettori di destra e centrodestra sono concordi rispetto alla concessione di alcuni diritti, ma parlare di famiglia e quindi di adozione per loro è un’altra cosa.

 

Che cosa vuole ottenere Renzi con il ddl Cirinnà?

Diversi governi che si sono succeduti nel tempo hanno cercato di approvare le unioni civili. Lo ha fatto Prodi con i Pacs e i Dico, Brunetta con i Didoré. Puntualmente però i cattolici di centrosinistra e centrodestra si riuniscono e insorgono, e quindi non si riesce a trovare un accordo. Su questa cosa Renzi rischia, ma sappiamo che le pensa tutte come il diavolo. Se guardiamo alle sue riforme c’è un modus operandi ricorrente.

 

Qual è?

Annuncia 100 per poi fare 20. Visti però gli scarsi risultati della politica italiana negli ultimi 10-15 anni, quanto fatto da Renzi è sembrato un grande successo. Se riuscisse a fare passare qualcosa sulle coppie di fatto, magari rinunciando alla stepchild adoption e limitandosi a un riconoscimento generico dei diritti, per Renzi sarebbe un’altra vittoria enorme. Per il premier quindi quella sul ddl Cirinnà è come una partita di poker con un piatto molto ricco. In mano Renzi non ha né un poker né una scala reale, ma un più modesto full: se si gioca bene questa mano però si porta via un bel premio.

 

(Pietro Vernizzi)

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